Un Cosenza, se possibile, più brutto di Barletta precipita in un tunnel del quale non si vede l’uscita. La prima delle tre partite in otto giorni si conclude in una situazione ai limiti dell’assurdo, dalla quale Samuel Beckett avrebbe potuto ricavare benissimo un’opera teatrale. Troppo brutta per essere vera questa squadra, troppo flebile e troppo disastrata per essere giudicata.
Cappellacci rinnova il 4 – 3 – 3 con Saracco tra i pali a sostituire l’infortunato Ravaglia, Blondett e Magli centrali confermati così come Ciancio e Bertolucci esterni bassi. Al centro del campo ancora di Fornito non si vede l’ombra, con Arrigoni in mediana coadiuvato da Criaco e Corsi. In attacco, confermato Calderini a sinistra, Sassano prende il posto di Alessandro e Mosciaro quello di Cori. Ancora panchina per Tortolano, che scalpita. La Lupa Roma si presenta con un prudente 4 – 1 – 4 – 1, pronta a colpire in contropiede con Perrulli, 30 presenze e 3 reti nella massima serie con la maglia dell’Ascoli.
All’ottavo minuto punizione dai trentacinque metri di Capodaglio con Saracco pronto a respingere lontano dall’area. Al decimo azione confusionaria nell’area di rigore del Cosenza, batti e ribatti che termina con un colpo di testa alto sulla traversa. Al ventesimo Calderini si smarca e prova a calciare qualche metro fuori dall’area, blocca in due tempi Rossi. Due minuti dopo percussione di Criaco sulla fascia che mette in mezzo un cross ben abbrancato in presa dal numero uno capitolino. Al 28′ vantaggio degli ospiti: Perrulli si invola sulla fascia, Ciancio viene atterrato da un blocco avversario, l’arbitro non fischia e Cerrai, solo in mezzo all’area, ha il pallone che gli rimbalza sulla pancia e finisce in porta. Il Cosenza, sospinto da una Curva Sud scarna ma indiavolata, sfiora subito il pareggio con Magli, anticipato di un soffio da Conson. Al 32′ Arrigoni batte in porta dai ventotto metri, Rossi è attento e devia in angolo, pronto ad bloccare in uscita il corner seguente. Dieci minuti dopo ci prova Criaco dalla distanza ma il suo tentativo è velleitario e termina di qualche metro al di là della porta ospite.
Inizia il secondo tempo e la Lupa Roma raddoppia: Perrulli punta Ciancio che non lo contrasta, tiro – cross del numero 10, Saracco è fuori dai pali e viene sorpreso. Il Cosenza perde la bussolla ed inizia la contestazione dei tifosi, e l’unica occasione arriva al quarto d’ora con un colpo di testa di Cori alto sulla traversa. Al 24′ Mosciaro su punizione manda il pallone a lambire l’incrocio. Da un cosentino all’altro, lo spettacolo si sposta in curva, dove torna Padre Fedele, accolto come un eroe dalla Sud dopo l’annullamento del processo a suo carico. Al minuto ’40 lancio di Blondett, Cori va a vuoto, aggancia Mosciaro che perde palla ma l’arbitro vede un intervento scomposto di Conson: rigore e Mosciaro trasforma. Il Cosenza prende coraggio ma è arruffone, e non ne becca una. Finisce dunque la cronaca della partita, ma inizia quella del post: i giocatori si avviano sotto la curva per chiedere scusa, la Curva inizialmente non vorrebbe ed i calciatori stanno per tornare negli spogliatoi ma Mosciaro, da Capitano con la C maiuscola, prende l’iniziativa e si fa capofila della squadra che si avvia dai tifosi: dopo dieci minuti buoni di colloquio, la Bergamini inizia a chiedere a gran voce la presenza di Cappellacci, che resta in panchina. Ancora chiacchiere e dopo un quarto d’ora complessivo gli ultras ribadiscono la propria presenza al fianco della squadra, ma l’assenza di Cappellacci fa male, e le ragioni si sapranno poco dopo in Conferenza.
Si chiude qui una partita che non avremmo voluto raccontare per bruttezza e momento critico del Cosenza. Ogni commento sarebbe di troppo, pertanto ci limitiamo a non esprimerne e a sciorinare la mera cronaca calcistica (e non) di una squadra senz’anima, ma con il coraggio di spiegare le proprie ragioni ai tifosi.
Francesco La Luna
COSENZA – LUPA ROMA 1 – 2
COSENZA: Saracco; Ciancio, Magli, Blondett, Bertolucci; Criaco (36′ st Tortolano), Arrigoni, Corsi; Calderini (12′ st Alessandro), Mosciaro, Sassano (12′ st Cori).
LUPA ROMA: Rossi; Pasqualoni, Conson, Cascone, Celli; Prevete; Cerrai, Capodaglio, Perrulli (34′ st Santarelli), Moras (4′ st Scibilla), Tajarol (12′ st Testardi).
AMMONITI: Ciancio, Arrigoni (C); Capodaglio, Rossi (L)
MARCATORI: 28′ pt Cerrai, 4′ st Perrulli (L), Mosciaro ’40 st (C)
RECUPERO: 1′ pt; 4′ st.