Elezioni, Massimo Occhiuto: “Reggio riparta dal lavoro”

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REGGIO CALABRIA – Le elezioni del prossimo 26 ottobre che daranno a Reggio un nuovo Sindaco ed un nuovo Consiglio Comunale saranno elezioni che avranno la caratteristica della straordinarietà.

“Si viene infatti da un commissariamento della città, commissariamento scaturito dal fallimento politico del centrodestra e queste elezioni segneranno necessariamente la svolta rispetto ad una modo di fare politica ed anche dell’idea stessa di città.” Ad esprimersi è Massimo Occhiuto (Primavera Reggina) candidato per la lista RESET per Falcomatà Sindaco. “Sono elezioni straordinarie anche perché giungono in un momento nel quale Reggio, dal punto di vista economico e sociale, è sfiancata e stia vivendo una situazione che rasenta la drammaticità. A testimonianza di ciò ci sono i dati forniti recentemente dall’Istat relativamente alla disoccupazione, con particolare riferimento a quella giovanile, e quanto riferito dall’Osservatorio economico della Camera di Commercio di Reggio Calabria che presenta, per il 2013, il quadro complessivo dello stato di salute del tessuto produttivo locale. Un quadro drammatico, da urlo che impone a chi si candida all’amministrazione della città di affrontare la questione immediatamente e senza alcun rimando.”

“Il primo passo relativo alla svolta di Reggio – prosegue Occhiuto – lo si deve fare sul versante del lavoro. Perché deve essere chiaro a tutti: la ripartenza di Reggio deve cominciare dal lavoro. Parafrasando l’articolo 1 della nostra Costituzione bisogna dire che “Reggio dovrà diventare una città fondata sul lavoro. Sul lavoro fatto di diritti e non sul lavoro nero e nascosto perché se si riesce a mettere in moto il circolo virtuoso dell’economia pulita, chiara e trasparente quello sarà anche il migliore antidoto per contrastare il circolo vizioso dell’economia sommersa e dell’illegalità. Economia e lavoro a Reggio dovranno crescere insieme. Questo è un concetto ben chiaro nel programma per la città presentato dal candidato sindaco Giuseppe Falcomatà. Quel concetto però va sviluppato, arricchito ed occorre infine creare le condizioni affinché possa essere realizzato. Da dove partire per imprimere questa svolta?”

“Reggio, intesa anche nella sua dimensione di città metropolitana, ha diverse potenzialità che sono date dalle risorse naturali e culturali di cui dispone. Queste potenzialità hanno un nome ben preciso: agricoltura, mare e turismo. E’ sotto gli occhi di tutti che queste straordinarie risorse negli ultimi decenni non sono state sfruttate a dovere, lo avessimo fatto il PIL locale avrebbe avuto ben altri numeri rispetto a quelli attuali. Reggio oggi non è una meta turistica, Reggio ad oggi non ha saputo valorizzare al meglio le sue eccellenze alimentari – si pensi al bergamotto, prodotto DOP reggino – ed infine Reggio non è riuscita a sviluppare tutta quella parte dell’economia legata al mare. La svolta economica deve avere quindi la caratteristica di rilancio di tutte le potenzialità e creare le condizioni affinché questo rilancio si possa realizzare.”

“Partendo dall’agricoltura e al comparto alimentare, si pensi al beneficio che potrebbe portare lo sviluppo del settore degli agrumi e quello della trasformazione alimentare; per passare poi al turismo rafforzando la proposta ricettiva di hotel, campeggi ed agriturismi. Per finire a quella parte dell’economia legata al mare e cioè pesca, cantieristica, trasporto marittimo, e turismo nautico. Perché a Reggio non è possibile immaginare cose che da altri parti, anche del sud Italia, invece realizzano? Certo per fare questo occorre che ci sia una classe politica che crei quelle condizioni che fino ad ora non sono state create e su questo il programma presentato da Falcomatà può essere un buon viatico.”

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