Renzi affianca i privati nella svendita dei beni comuni, “B.Arcuri” affianca Borgia contro i privati

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BORGIA (CZ) – Ad ormai più di tre anni dalla vittoria referendaria sull’acqua si continuano a porre in atto grandi manovre per impedire che sia dato seguito alla volontà popolare. Da ultimo, il decreto cosiddetto “Sblocca Italia” del governo Renzi modifica profondamente la disciplina riguardante la gestione del bene acqua arrivando ad imporre un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individuando, sostanzialmente, nelle grandi aziende e multiutilities, di cui diverse già quotate in borsa, i poli aggregativi. Ciò si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano di privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la Legge di Stabilità.

La risposta del Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua ai reiterati tentativi di privatizzazione dei beni comuni si esprime sia a livello nazionale, sia sui territori, dove è facile evidenziare le contraddizioni e le inefficienze di quelle gestioni che fanno dell’acqua una merce. Tale compito risulta particolarmente agevole in Calabria, dove la Sorical non si è mai sottratta dal concedere numerosissimi spunti. Tra tutti i capitoli ancora aperti, ed evidenziati prima dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “B. Arcuri”, e poi in varie sedi istituzionali (dalla Corte dei Conti al Consiglio Regionale), particolarmente importante è quello relativo all’illegittimità degli adeguamenti tariffari applicati ai comuni calabresi. “Su questo tema abbiamo proposto numerose iniziative e fornito copiose informazioni, condensate nel Libro Bianco disponibile sul sito www.abccalabria.org. In questa battaglia abbiamo ritenuto opportuno, quando possibile, incrociare e supportare iniziative legali promosse da singole amministrazioni, la prima delle quali è stata posta in essere dal Comune di Borgia. Attualmente questo comune ha due cause aperte contro la Sorical su questioni tariffarie, una civile presso il tribunale di Catanzaro risalente al 2010 ed una successiva causa amministrativa presso il TAR Calabria. In particolare, per la causa civile è prevista un’importante udienza il prossimo 28 ottobre. In vista di tale udienza, ribadiamo il nostro sostegno all’amministrazione comunale di Borgia nella lotta per ristabilire il rispetto della legge sulla questione tariffaria nella nostra Regione. Riteniamo la battaglia sulle tariffe illegittime un tassello di grande importanza per evidenziare il fallimento del sistema in atto e per rilanciare un nuovo modello di gestione basato sul “pubblico e partecipato” da cittadini-utenti e lavoratori. Da questo punto di vista, tra i primi atti del prossimo Consiglio Regionale dovrà esserci la discussione della nostra proposta di legge regionale d’iniziativa popolare, sottoscritta da oltre 11’000 cittadini calabresi e una ventina di amministrazioni comunali, piccole e grandi. Invitiamo a tal proposito anche il comune di Borgia ad aggiungersi alla lista dei sottoscrittori.”

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