Profondo Food apre con lo chef Gennaro Di Pace

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COSENZA – Sarà lo show cooking affidato al giovane chef della Osteria Porta del Vaglio di Saracena, Gennaro Di Pace, ad aprire la serie di 33 eventi di  Profondo food, proposti al Salone del Gusto e Terra Madre che si apre domani, 23 ottobre, al Lingotto Fiere di Torino.
Nel primo giorno di programmazione Slow Food Calabria, che anima lo stand di 220 metri quadri in collaborazione con la Regione Calabria  Assessorato all’Agricoltura e all’Internazionalizzazione e Unioncamere, riparte dai borghi. Lo chef di Saracena, Gennaro Di Pace, interpreterà, con un suo piatto creato per l’occasione, il ” Cedro dei rabbini”  che verrà raccontato, in compagnia di Maurizio Rodighiero, dai produttori della riviera omonima di Santa Maria del Cedro. Sarà l’evento di benvenuto di Profondo Food alla decima edizione del Salone del Gusto e Terra Madre, dedicato all?agricoltura familiare. Lo stesso chef alle ore 20.00 proporrà un risotto con il riso di Sibari.
Alle ore 16.30 l’animazione di Slow Food Calabria propone il tema della giornata: Ripartire dai borghi prendendo spunto dall’idea di sperimentare la stagionatura del formaggio calabrese nelle grotte di Cleto alla ginestra a Serrastretta. Ne parleranno Con Gaetano Cuglietta (Cletarte), Sibilla Puteri [tessitrice], Franco Roppo Valente (Cleto Festival), Marisa Gigliotti (Slow Food Soverato Versante Jonic) e Manuela Laiacona (giornalista).
Un’ora dopo, alle ore 17.30, sarà la volta del laboratorio di poesia e degustazione di pane di Cuti. Con Daniel Cundari (scrittore e poeta) e Pina Oliveti (panificio di Cuti), prima di cedere spazio alla riflessione .Spazio al gusto dei prodotti identitari con l’appuntamento delle ore 19.45 riservato al primo dei presidi Slow Food calabresi. Il caciocavallo ed i suoi fratelli, sarà la vetrina per la degustazione del Caciocavallo di Ci­minà  e altri formaggi calabresi.
Da qualche anno le parole sostenibilità, qualità, eticità,  sono entrate nel lessico dei calabresi e nel cuore dei produttori, dando un forte contributo alla nosta cultura gastronomica . C ‘è una nuova generazione di contadini, vignaioli, allevatori  determinati , e pronti a dare  un nuovo volto alla Calabria. Giovani e meno giovani che riscoprono l’orgoglio di quello che producono e, soprattutto, di come lo producono, fieri di riprendersi l’abbondanza, la legalità, la contemporaneità. Giovani e meno giovani che dicono al mondo che anche qui, nel Profondo Food si può essere moderni senza perdere le tradizioni.
Eccola  la  nostra Calabria, una grande ricchezza, che torna ad essere, come in passato , patria dei vini, simbolo di piaceri semplici e goliardici  .

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