COSENZA – Diverso l’accento delle loro voci, diversa la professione che svolgono, diverse le esperienze vissute. In comune hanno invece sicuramente la passione per la scrittura e qualche libro già in vendita. Sono Margherita Oggero e Alessia Gazzola che, nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza, hanno risposto alle domande di Paolo Roversi e alle curiosità del pubblico presente.
Quasi un’ora di chiacchierata per presentare le due autrici e i loro romanzi. L’attenzione si è focalizzata in particolare sulle protagoniste delle loro storie. Camilla Baudino e Alice Allevi. Insegnante la prima e specializzanda in medicina legale la seconda. Dalle loro creatrici riprendono la professione ma pochi sono i legami con le biografie personali. Oggero racconta di essere stata influenzata da una collega di scuola, mentre Gazzola ha tratto la sua ispirazione dalle vicende quotidiane legate al suo periodo di specializzazione.
Vicende che non si esauriscono nell’arco di un libro, ma personaggi che sembrano acquisire vita propria e camminare con le proprie gambe. Profili che, al pari del commissario Montalbano di Camilleri o dell’avvocato Guerrieri di Carofiglio per citare esempi di casa nostra, sembrano disegnati appositamente per la sceneggiatura di un film. È quanto accaduto a Camilla Baudino interpretata da Veronica Pivetti nella serie tv “Provaci ancora prof”. Ed è quanto si auspica Alessia Gazzola – come ci confida a termine dell’incontro – per la sua Alice Allevi.
Donne che scrivono, donne che vivono attraverso le pagine dei libri, in questo appuntamento del “Festival del giallo”. Inevitabile il riferimento nel corso della serata alla terribile escalation di violenza che in questo ultimo periodo sembra colpire il genere femminile. Pur nei toni pacati e riservati che hanno contraddistinto l’incontro, non si è potuto omettere lo sdegno per l’inaudita efferatezza dei crimini e delle storie che hanno le donne come vittime. Uno stillicidio continuo e numeroso che colpisce dritto al cuore la civiltà di un paese che forse dovrebbe rivedere il concetto di modernità e progresso.
Ci sono corpi straziati nelle immagini e nelle parole dei fatti di cronaca, così come ci sono corpi oggetto di eccessiva attenzione e malizia che passano attraverso i media. Il rischio è di scadere nella morbosità dimenticando le persone e le identità che dietro quei corpi si celano.
Autrici che piacciono e convincono, per la loro scrittura ironica, ma anche per la loro comunicativa e la disponibilità verso i lettori. Per il pubblico più vorace e curioso è stata annunciata a breve l’uscita nelle librerie dei nuovi romanzi e l’assessore provinciale alla Cultura Maria Francesca Corigliano – intervenuta per consegnare alle autrici una targa ricordo della partecipazione alla manifestazione – ha invitato entrambe a ritornare a Cosenza per la presentazione al pubblico. Non ci resta che aspettare dunque un’altra serata di letteratura.
Mariacristiana Guglielmelli