LiberEtà 2012: festa del volontario per il welfare

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Festa di Liberetà

Festa di LiberetàDue giorni di manifestazioni sul corso principale di Cosenza per attirare l’attenzione su diritti sociali e volontariato. Esibizioni sportive per i ragazzi, dibattiti in Piazza XI Settembre e tanta musica per unire trasversalmente tutta la cittadinanza sulle tematiche legate al welfare e alla sua attuale evoluzione. Una festa che è stata organizzata dal sindacato dei pensionati della Cgil con il nome del proprio giornale “LiberEtà”, in collaborazione con la sezione territoriale Auser di Cosenza e con il patrocinio del Comune, della Provincia e del Coni.

Cuore della prima giornata la tavola rotonda “Il ruolo del volontariato in Calabria nell’ambito della crisi”. Un incontro che accoglie una pluralità di voci per dare un’ampia panoramica del volontariato calabrese, mettendo a confronto rappresentati delle istituzioni e operatori del settore. Sono intervenuti infatti, tra gli altri, Mimmo Bevacqua vicepresidente della Provincia di Cosenza con delega alle politiche sociali e al volontariato, Alessandra De Rosa assessore comunale alla solidarietà e coesione sociale, Maria Annunziata Longo presidente del Csv (Centro Servizi per il volontariato), Antonio Levato presidente regionale di Auser e don Giacomo Panizza fondatore della Comunità Progetto Sud di Lamezia con una lunga e profonda esperienza attiva nell’ambito del volontariato.

Punto di partenza della discussione la difficile situazione economica che porta ad una riduzione sempre crescente dei fondi per le associazioni e le organizzazioni della società civile. Una crisi del mercato che incide fortemente sui bisogni della cittadinanza, soprattutto perché ci si rende conto di come le logiche del mercato stesso abbiamo invaso ogni settore della società. Sono soggetti quindi a monetizzazione i diritti sociali, conquistati in passato con tanta fatica, ma anche i rapporti e le relazioni tra persone. Il settore pubblico ha ceduto alle lusinghe di quello privato, interpretando però spesso in maniera errata il principio di sussidiarietà tra gli attori. A farne le spese i cittadini e le loro necessità.

Da qui l’urgenza di riequilibrare e ristabilire i ruoli, dando la giusta connotazione alle modalità di collaborazione tra i soggetti coinvolti: il volontariato non può e non deve sostituirsi allo Stato, i diritti sociali sono garanzie costitutive proprie di ogni cittadino in quanto tale. Una presa di coscienza trasversale che riguarda i volontari che prestano la propria opera accanto a chi ha bisogno, che investe chi riceve l’aiuto nella direzione di un percorso di autonomia e consapevolezza, che include gli amministratori in quanto garanti e custodi delle necessità dei propri amministrati.

A tal proposito un riferimento esplicito è stato fatto alla legge regionale sul volontariato attualmente in discussione, nata dalla reale partecipazione delle associazioni del territorio e che dovrebbe vedere completato a breve il proprio iter. Uno strumento che colma un vuoto legislativo e che risponde ad una precisa esigenza del terzo settore di maggiore rappresentanza e quindi di maggiore incidenza sulle scelte politiche e sociali della nostra regione. Un contributo che facilita il lavoro degli amministratori, in quanto mediatore dei reali bisogni espressi dalla cittadinanza.

Ideale la cornice in cui si è svolto il dibattito che è stato circondato dai numerosi stand delle associazioni che operano sul territorio, in particolare in ambito sanitario e assistenziale. Un’occasione preziosa per mostrarsi alla cittadinanza e per far conoscere le proprie attività, intercettando curiosi a passeggio come potenziali volontari, potenziali utenti, potenziali sostenitori.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

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