“Sfogliando la grande guerra”, al Musmi incontri di lettura tra i libri

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CATANZARO –  La Prima Guerra mondiale come preparazione all’evento bellico che sconvolse il mondo dal 1939 al 1945? Oppure un grande romanzo da rileggere in chiave antropologica? Esistono innumerevoli testi, saggi, e documenti sulla prima guerra mondiale, ma ancora non si è giunti ad una unanime visione d’insieme di quella che fu la Grande Guerra. Un’occasione per riflettere “Sfogliando la Grande Guerra” è stata fornita a studenti ed appassionati nel corso della manifestazione curata dall’associazione Gutenberg Calabria il ciclo di incontri di lettura “Tra i libri”, organizzato con la collaborazione di diverse associazioni culturali del territorio, nell’ambito della quinta edizione del premio letterario della Provincia di Catanzaro “Parole nel Vento”. Nei giorni scorsi al Musmi, al Parco della Biodiversità di Catanzaro, Maria Perricelli ed Enza Pettinato dell’associazione Gutenberg Calabria e Mario Saccà dell’associazione “Calabria in Armi” si sono confrontati sul tema partendo dalla lettura di importanti esempi della storiografia sull’argomento: “1914” di Luciano Canfora, e “L’officina della Guerra” di Antonio Gibelli.
Come spiega la professoressa Maria Perricelli – introdotta dalla professoressa Vittoria Amantea – Canfora spiega all’inizio del testo che pur volendo dedicare l’opera all’analisi di un singolo anno, il 1914 appunto, questo risulta impossibile giacché la storia è una concatenazione di eventi interconnessi. Perciò Canfora parla di “guerra civile europea”, cioè di “un lungo processo che è marcato da interruzioni, ma che non va perso di vista come unico processo”. Per Canfora infatti l’anno 1914 è cruciale per la storia europea non solo perché in quell’anno scoppia la prima guerra mondiale, ma perché questa guerra è la premessa del conflitto più terribile della storia dell’umanità, che si apre nel 1939 e si protrae per sei lunghissimi anni lasciando l’Europa in ginocchio. 
Il testo di Gibelli – introdotto dalla professoressa Enza Pettinato – invece, nalizza la portata devastante della prima guerra mondiale sulle persone che la vissero e ne uscirono completamente trasformati. Questa sconvolgente esperienza mutò per sempre le vite di innumerevoli persone, devastate nel corpo e nello spirito e trasformò gli scenari dell’intera società e cultura, inaugurando il secolo degli ‘estremi’.
Mario Saccà ha incentrato il suo intervento sulle operazioni militari della “Catanzaro” nella Prima Guerra Mondiale e sul contesto politico in cui si dibatteva l’Italia nel primo ventennio del XX secolo. Saccà, noto studioso delle vicende della “Catanzaro”, è riuscito a rendere noti per la prima volta in Italia – con  documenti ufficiali inediti – le generalità dei dodici fanti fucilati.
La Brigata viene costituita il 1° marzo 1915:  il Comando ed il 141° Reggimento dal Deposito del 48° Fanteria della Brigata Ferrara, centro di mobilitazione  Catanzaro Marina con distaccamenti a  Crotone, Monteleone e Nicastro; il 142° dal Deposito del 19° Fanteria della Brigata Brescia; centro di mobilitazione Cosenza con distaccamenti a Castrovillari, Rende, Paola, Rossano e Dipignano. Mobilitata nell’imminenza della guerra, fu impiegata da subito nei vari teatri di guerra.
Il presidente dell’associazione nata nel 2007 – che si prefigge lo scopo di studiare, valorizzare e diffondere i fatti storici, con particolare riferimento a quelli di  carattere militare – si è concentrato sulla sua esperienza su Monte San Michele: la missione della associazione di cercare i segni della partecipazione catanzarese sul territorio viaggiando nelle zone di Guerra, “sfogliandole” come le pagine di un libro.

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