Buone Feste Cosentine: domani la presentazione del libro “Calabria Guerriera e Ribelle”

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Entra nel vivo il cartellone di “Buone Feste cosentine”, il tradizionale programma di manifestazioni natalizie e di fine anno promosso dall’Amministrazione comunale e che in questa edizione 2014-2015 è incentrato, come è ormai noto, sul mito di Alarico.
Ripercorrendo questo leit-motiv, domani, giovedì 11 dicembre, alle ore 18,00, nel Chiostro di San Domenico, sarà presentato il libro “Calabria Guerriera e Ribelle”, pubblicato dalla casa editrice “Aracne” di Roma, a cura del saggista calabrese Giampiero Mele.
Il libro, già presentato nei mesi scorsi a Roma, al Quirinale, vuole in qualche modo sfatare il luogo comune secondo il quale in Calabria la Storia sia stata sempre di passaggio. Una confutazione che Mele porta avanti confezionando un’antologia storica nella quale passa in rassegna e seleziona storie e personaggi, guerrieri e ribelli, che la Calabria ha attirato negli anni rimanendone, a più livelli, influenzata.
E così nelle pagine del saggio di Giampiero Mele ritroviamo Annibale e Spartaco, arrivati in Calabria non certamente di passaggio, ma per reclutare ribelli e organizzarsi, ma anche Giulia, la figlia di Augusto, confinata a Reggio Calabria e lì morta a causa dell’Imperatore Tiberio, suo ex marito. Nel libro un intero capitolo è dedicato ad Alarico, Re dei Goti, che dopo aver saccheggiato Roma, dopo ottocento anni di inviolabilità, morì a Cosenza dove leggenda vuole sia stato sepolto alla confluenza dei fiumi Crati e Busento insieme al suo tesoro.
Nel capitolo dedicato ad Alarico, Giampiero Mele scrive che “…a Cosenza il re dei Goti fu colto da una febbre violenta e maligna, probabilmente non malarica, la zona non lo era; c’è chi sospetta sia stato avvelenato o chi ipotizza che la sua anima non avesse resistito all’enormità del suo gesto. I Goti, secondo Jordanes ed altri, lo seppellirono sotto al fiume Busento, uccidendo poi tutti gli schiavi che avrebbero potuto rivelare il sito della tomba. Da allora il famoso tesoro e la tomba non furono mai ritrovati, nonostante l’interesse di vari cercatori tra cui il famigerato nazista Heinrich Himmler”. Secondo Giampiero Mele “la descrizione più vivida della sepoltura del Re goto ce la dà il romanziere francese Jean d’Ormesson nel libro “L’ebreo errante”.
Oltre ad Alarico sono tanti i personaggi e le storie che popolano il saggio di Mele: il brigante “Re Marcone”, Tommaso Campanella, Alexandre Dumas, Giacchino Murat, fino a Mussolini e al campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia.
Per dimostrare che “in Calabria la Storia non era affatto di passaggio”.
Alla presentazione del libro, cui seguirà una conversazione su Alarico, parteciperanno, oltre all’autore Giampiero Mele, il Sindaco Mario Occhiuto, l’Assessore alla comunicazione, turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro, il prof.Pietro De Leo, dell’Università della Calabria e il prof.Gianfranco Confessore, altro docente dell’Unical e autore di un corto che sarà proiettato nel corso della serata. Moderatrice Silvana Gallucci.
La presentazione del libro di Giampiero Mele sarà intervallato da una breve pièce teatrale legata al capitolo su Alarico, a cura di William Gatto, del Parco “Tommaso Campanella”, qui anche nelle vesti di cantastorie. Una metafora tra ambiente e tesoro e tra città reale e città ideale, nella quale verranno messe a confronto le personalità di Alarico e Tommaso Campanella.

L’autore
Giampiero Mele è calabrese, ha 56 anni ed è nato a Roma dove si è laureato in Scienze Politiche all’Università “La Sapienza”, nel 1983.
Nel 1982 consegue un Master in “Mass communication” alla University of Southern California a Los Angeles. Nel 1985 inizia a lavorare nella ICET, azienda di telecomunicazioni fondata dal padre, il Cavaliere del Lavoro e Ingegnere Gabriele Mele. Nella stessa azienda è, dal 1992, Amministratore delegato.
Pubblica i libri “Trastevere addio” e “Fili d’ambra, il Rinascimento del Baltico”.
Nel 2003 fonda l’Associazione Italia-Lettonia di cui è Presidente.

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