Riceviamo e pubblichiamo dall’europarlametare Laura Ferrara, Portavoce Movimento Cinque Stelle, quanto segue:
Apprendo da alcuni giornali locali che è intenzione del presidente Oliverio chiudere una sede che di fatto non è mai stata aperta. Si tratta dell’appartamento inutilizzato di Bruxelles dalla Regione Calabria e per cui sarebbe vincolata da un contratto di locazione ancora per tutto il 2015. Fu inaugurato nel 2007 da un governo di centrosinistra come sede di rappresentanza, con una mission specifica: recuperare i ritardi e la credibilità. L’intenzione di chiudere la sede della Regione Calabria a Bruxelles certifica il fallimento della politica calabrese nei confronti delle opportunità che l’Europa offre. Il nuovo governo regionale è costretto ad operare una scelta che si impone, ahimè, necessaria, ma che cancella un progetto importantissimo che avrebbe potuto far crescere il nostro territorio se fosse stato gestito in maniera adeguata.
Certo che una sede mai utilizzata o utilizzata in maniera sbagliata non può essere mantenuta con conseguente sperpero di denaro pubblico, ma l’interrogativo è “perché” questa sede non sia stata sfruttata per il fine per il quale era nata e perché quel progetto è svanito sia nella classe politica dirigente di allora, sia in quella che si appresta a governare la nostra regione?
Appare evidente allora che, oggi, la chiusura della sede della Regione Calabria a Bruxelles è il triste epilogo di una classe politica obbligata a bollare come “giusta” una scelta frutto di una gestione scellerata della cosa pubblica da parte della stessa. L’appartamento in Rond Point Shuman è uno spreco, perché di fatto non ha mai assolto alle sue funzioni. La sede doveva servire come luogo di promozione, essere un collante fra Europa e cittadini calabresi. Nulla di tutto questo se non il versamento di quasi trecento mila euro annui per l’affitto. Ci sono Regioni con sedi operative con tanto di funzionari regionali al loro interno e che pesano sui bilanci regionali meno della metà rispetto a quella calabrese. Era necessario razionalizzare i costi, impiegare personale stabile e competente a Bruxelles. Queste cose andavano messe in pratica sin dal giorno dopo il taglio del nastro da parte del centrosinistra, ed oggi la stessa parte politica per coerenza che fa? Propone la chiusura. A risentirne, come sempre saranno i cittadini.