Nel borgo arbëreshë di Pallagorio, in occasione dei trent’anni dalla morte del grande attore e drammaturgo napoletano, Eduardo De Filippo, la compagnia teatrale Bazar ha portato sulle scene una delle sue più divertenti commedie: “Uomo e Galantuomo” del 1922, una classica commedia degli equivoci, incentrata sullo scambio tra due donne in gravidanza. La prima uscita della commedia, ripresa magistralmente dal regista-attore Maurizio Pace, ha riscontrato un buon giudizio dalla critica e una grande presenza di pubblico. Molto applauditi tutti i bravissimi attori (Claudio Mustacchio nel ruolo del Conte Tolentano Michele Abate in quello di Alberto, Roberta Pellegrino in quello di Viola e Caterina Spina in quello di Bice). Un trionfo annunciato, anche perché le commedie di Eduardo sono conosciutissime, antiche e sempre attuali, poiché sfociano anche nella drammaticità del quotidiano. Equivoci e personaggi che rappresentano la miseria umana, ma anche la rappresentazione di un ipocrita mondo borghese che vuole salvarsi dalle apparenze.