COSENZA – Io sto con la sposa arriva anche a Cosenza. Il pluripremiato documentario sarà proiettato questa sera, alle ore 19:30, presso il Centro polifunzionale Auser(Rione Spirito Santo- Cosenza): un’occasione unica per vedere un doc che, altrimenti, sarebbe stato difficile avere a Cosenza. A seguire conversazione con il giornalista Gabriele del Grande (regista).
L’iniziativa è stata promossa da varie realtà cosentine. «Con questo film diamo voce ai tanti nostri amici mediterranei come noi che cercano un futuro diverso e spesso non riescono ad arrivare, inghiottiti da un mare crudele…», ci spiegano gli organizzatori. Diversi gruppi hanno collaborato per l’obiettivo comune: «La proiezione e’ stata realizzata dal basso. Si trattava di una forte necessità poiché questo film avrebbe trovato difficoltà ad arrivare nelle sale cosentine. Quindi ci siamo messi insieme e siamo riusciti a portarlo nella nostra città».
‘Io sto con la sposa’ è stato realizzato attraverso il crowdfunding, grazie al contributo di 2600 persone (100mila euro raccolti in soli 60 giorni). Ma anche la proiezione cosentina ha dei costi. Per questo i promotori chiedono un sostegno economico per un’iniziativa che promuove i diritti dei migranti e dei rifugiati e valorizza il cinema indipendente. «La distribuzione sta avvenendo soprattutto attraverso i circuiti indipendenti con proiezioni e dibattiti con i registi e gli attori organizzate da associazioni e movimenti – scrivono in una lettera aperta – Anche a Cosenza la serata è promossa da realtà di base che promuovono i diritti dei migranti e dei rifugiati e da realtà della società civile. Ci saranno dei costi tecnici e di noleggio da sostenere e vi chiediamo quindi di contribuire alla realizzazione di questo evento condividendone gli sforzi economici e organizzativi. Infine è giusto sottolineare che i film del circuito indipendente difficilmente trovano spazio nelle sale della nostra città e quindi sostenere questa proiezione significa valorizzare il cinema indipendente».
I promotori dell’iniziativa cosentina – Amnesty International -Circoscrizione Calabria, Ass. multiculturale La Kasbah, Cineforum Falso movimento, Coessenza, Comitato Provinciale ARCI Cosenza, Coordinamento provinciale Libera Cosenza ‘Roberta Lanzino’, CTP- IC Spirito Santo, Dignità del Lavoro coop. sociale, Emergency Cosenza, Il Filo di Sophia, MoCI, MorEqual, Otra Vez Equo Solidale, Radio Ciroma, Seminaria-Auser, Verso la Mag delle Calabrie.
Il film – Io sto con la sposa è stato presentato fuori concorso nella Sezione Orizzonti della 71ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte della critica e del pubblico, e alcuni premi importanti (The Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani e il Premio di critica sociale Sorriso Diverso – Venezia 2014).
Un film documentario ma anche un’azione politica, una storia reale ma anche fantastica. “Io sto con la sposa” è tutte queste cose insieme.
Condividere un grande rischio e un grande sogno, ci ha inevitabilmente unito. E quell’esperienza ha inevitabilmente cambiato il nostro sguardo sulla realtà, aiutandoci anche nella ricerca di una nuova estetica della frontiera. Di un linguaggio cioè che, senza cadere nel vittimismo, sia capace di trasformare i mostri delle nostre paure negli eroi dei nostri sogni, il brutto in bello, i numeri in nomi propri (note di regia, www.iostoconlasposa.com).
Sinossi – Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta. Un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013. (dal sito www.iostoconlasposa.com).
r.p.