Professione giornalista: si può improvvisare? Assolutamente no. Ne sono convinti i membri di ‘Giornalisti d’Azione’, movimento nato circa otto mesi fa su facebook. Nei giorni scorsi ben 17 emittenti televisive e 10 emittenti radiofoniche calabresi hanno cominciato a trasmettere lo spot realizzato dal movimento. Un’iniziativa unica in Italia, per mettere in luce la necessità di avere competenze specifiche e di riguadagnare rispetto e credibilità in un contesto che svilisce la professione. Anche ottoetrenta aderisce al movimento che, a settembre, si è presentato pubblicamente durante un incontro con Carlo Freccero, uno dei maggiori esperti europei di comunicazione. Per aderire, info@giornalistidazione.it.
«La nostra – dice Mario Tursi Prato, uno dei fondatori del movimento – è, si, una provocazione, ma è anche un vero strumento di pubblicità a cui abbiamo pensato, credo primi in Italia, per valorizzare una professione che, secondo noi, viene sempre più svilita da improvvisazione, pressappochismo, vera e propria incapacità, ma anche dall’esercizio abusivo, da un distorto concetto di ”volontariato”».
La campagna è partita nei giorni scorsi. Lo spot viene trasmesso su ben 17 emittenti televisive (Calabria Tv, Canale 16, City One, Esperia Tv, Esse Tv, Gs Channel, LAC, Reggio Tv, Rete 3 Digiesse, Sila Tv, Soverato Uno, Tele A1 Corigliano, Telediamante, Telitalia, Telespazio Tv, Tv Sud, TSC) e 10 mittenti radiofoniche (Antenna Bruzia, Jonica Radio, Prima Radio, Radio Amica, Radio Enne Lamezia, Radio Italianissima, Radio News 24, Radio Juke Box, Radio Ricordi, Radio Sound) calabresi.
«Nella nostra regione – dice Francesco Montemurro, tra i promotori del movimento- così come nel resto del Paese, i giornalisti, alla stregua di tutte le altre professioni, non vivono un momento felice. La crisi economica che sta interessando l’Italia, ha investito anche il mondo dell’editoria. Da noi sono quasi tremila i giornalisti iscritti all’Ordine, tra professionisti e pubblicisti. La stragrande maggioranza è inoccupata come giornalista. Moltissimi, pur di realizzare questa ambizione professionale, vive condizioni lavorative difficilissime».
E se è vero che giornali, radio e televisioni risentono fortemente della crisi, «è altrettanto vero – aggiunge Tursi Prato – che la situazione è ulteriormente aggravata da vuoti legislativi, e penso al giornalismo su Internet, e, se, come categoria, facciamo un minimo autocritica, ci si mette anche, in alcuni casi, la mancanza di professionalità, spesso alimentata dalla convinzione che questo mestiere possa essere svolto da chi non ha competenze specifiche. Sarebbe come dire che io, domani, decido di fare l’ingegnere o il medico o l’elettricista senza avere mai studiato nulla di questi tre lavori. Noi siamo convinti – continua Tursi Prato – che tutto questo, unitamente ad una scarsissima conoscenza che l’opinione pubblica ha del ”mestiere” di giornalista e, più in generale, dei lavori legati alla comunicazione, ha minato la dignità della professione».
E da comunicatori, quelli del movimento ”Giornalisti d’Azione” hanno pensato che la prima cosa da fare fosse, appunto, proprio una pubblicità. «Si tratta – dice Montemurro – di un espediente per catturare l’attenzione, per far parlare di noi e dei nostri problemi; ma anche per tendere la mano ai tanti ”invisibili” di questa professione che inviatiamo, senza indugi, a mettersi in contatto con noi. Abbiamo già tanti attivisti in tutta la regione che, nei cinque capoluoghi di provincia, hanno già individuato sedi pronte ad essere inaugurate e a diventare punti di riferimento sul territorio».
Lo spot è la prima di un serie di iniziative che ”Giornalisti d’Azione” metterà in pratica «per favorire – conclude Montemurro – la nostra categoria. Iniziative di promozione, ma anche atti concreti per dare una mano ai migliaia di professionisti dell’informazione, e a tutti quei giovani che si avvicinano al giornalismo e che ne vogliono fare una professione».
”Giornalisti d’Azione” è un movimento nato su Facebook appena otto mesi fa. In poco tempo, dal mondo virtuale si è passati a quello reale con un ”padrino” d’eccezione, Carlo Freccero, uno dei maggiori esperti europei di comunicazione, che è stato protagonista di un incontro organizzato proprio per la prima uscita pubblica ufficiale dell’associazione. «Un’esigenza – dice Montemurro – quella di trasferire l’associazione anche fisicamente sul territoro che si è appalesata subito, richiesta con determinazione dai colleghi che avevano aderito alla pagina Facebook, a conferma che, oggi più che nei tempi passati, si avverte la necessità di incontrarsi tra giornalisti per discutere dei problemi, ma anche per cercare insieme delle soluzioni».
Lo spot è stato realizzato grazie all’amichevole partecipazione della ”Spider Recording”, di Fabio Santojanni, la ”Component Produzione Televisive”, di Marcello Le Piane, lo studio fotografico di Francesco Greco e col contributo di Alberto Leonetti che ha realizzato la musica.