“Luci accese al terzo piano”, il libro della Commissione Cultura del Comune di Cosenza

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COSENZA – “In questo libro è riflessa la nostra città. C’è una parte importante, la parte migliore della nostra Cosenza”.
Sono parole del Sindaco Mario Occhiuto che non ha voluto mancare all’appuntamento con la presentazione, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, del volume “Luci accese al terzo piano” (Storie di talenti e passioni negli incontri della Commissione Cultura), pubblicato dall’Amministrazione comunale, a cura dell’Ufficio Stampa del Comune, e che dà conto dell’attività e del lavoro svolti dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi nel periodo compreso tra la fine del 2011 ed il mese di luglio del 2013.
“Sono contento di questa pubblicazione – ha aggiunto il primo cittadino durante la manifestazione di presentazione del libro – anche perché rappresenta la cifra di riconoscibilità di un’Amministrazione che vuole lasciare un segno anche nel settore della cultura. Dal volume – ha proseguito Occhiuto – emerge una significativa ricchezza espressa dal nostro territorio, quella parte più entusiasmante che trova alimento dai rapporti umani. Perché il rapporto umano con quelle persone che coltivano una passione pronta a sfociare nel talento, è un’immagine molto positiva che viene restituita alla comunità”.
Il libro “Luci accese al terzo piano”, nato da un’idea della Dirigente dell’Ufficio Stampa del Comune Elena Scrivano, ripercorre, come in un almanacco, due anni di lavoro della Commissione che ha ospitato, nelle sue molteplici sedute, personalità illustri della cultura cosentina, giornalisti, scrittori (noti e meno noti), artisti, videomakers, musicisti ed eccellenze scolastiche che non sempre hanno raccolto nella loro città i frutti del  loro impegno, distinguendosi in qualche caso più altrove che non nella terra di appartenenza. A loro la Commissione cultura ha voluto, ospitandoli, riconoscere questo impegno e il loro attaccamento alla terra d’origine anche di chi si è distinto lontano da Cosenza.
Il titolo trae spunto dalla sala, al terzo piano di Palazzo dei Bruzi, che abitualmente ospita le sedute della Commissione cultura, ma ha un significato anche metaforico per aver acceso la ribalta su chi, probabilmente, sarebbe rimasto nell’anonimato senza la chance offerta dall’organismo consiliare. Nel libro affiorano non solo le storie professionali ed artistiche dei singoli protagonisti, ma anche quelle umane.
Un  aspetto quest’ultimo rimarcato, in apertura di manifestazione,  dal Presidente della Commissione Claudio Nigro . “Abbiamo voluto ripercorrere il loro cammino professionale, intellettuale ed artistico, fissando fatti ed accad
imenti e racchiudendoli in una pubblicazione che un domani possa ricordarli, ma anche valorizzare il patrimonio umano e culturale dei personaggi ospitati”.
Nel corso della serata sono stati ricordati alcuni degli ospiti della Commissione, le cui storie sono raccontate nel libro, che, purtroppo, sono scomparsi prematuramente nel corso del 2014: il drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, l’attore Totonno Chiappetta e il poeta e scrittore Gianfranco Aloe. “Le persone scomparse hanno dato moltissimo alla nostra città – ha aggiunto a questo proposito il Sindaco Mario Occhiuto –  e non solo dal punto di vista artistico, ma anche nei loro comportamenti hanno lasciato un segno indelebile nel nostro territorio. Testimonianze di civiltà di una città sono proprio le persone che hanno vissuto in questi luoghi, rendendoli importanti attraverso le loro attività”.
Un po’ diversa la vicenda che ha riguardato il prof.Franco Crispini, ordinario di Storia della filosofia e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, scomparso il 31 dicembre scorso ed al quale la Commissione non ha fatto, purtroppo, in tempo ad assegnare un riconoscimento per il complesso della sua attività accademica e per l’impulso dato alla crescita culturale della nostra città.

“La Commissione cultura – ha spiegato nel corso della manifestazione del “Rendano” la Vice Presidente Maria Lucente –  a suo tempo si vide costretta ad annullare l’incontro con il prof.Crispini  per la sua improvvisa malattia”.
La Lucente ha poi preannunciato che il prossimo 31 marzo la sezione calabrese della Società filosofica italiana presieduta da Franco Crispini ininterrottamente per oltre 40 anni, lo ricorderà con un’iniziativa di particolare spessore culturale e che vedrà la partecipazione dei più noti storici della filosofia italiana”.
Prima di consegnare alle figlie del prof.Crispini il riconoscimento destinato al docente universitario, la Vice Presidente Lucente ha sinteticamente tracciato un profilo del Crispini accademico, ma anche e soprattutto del Crispini uomo.
“Trasmetteva, in tutto quello che faceva, la dimensione della passione  ed anche nei rapporti umani riusciva ad esprimere la sua empatia e la sua generosa curiosità non facendo mai mancare la sua opinione o le sue valutazioni, anche quando queste finivano col contrastare con quelle dei suoi interlocutori. Il confronto, grazie al suo stile,  veniva portato avanti con fermezza, ma sempre rispettosa, garbata, mai reattiva o sterilmente polemica. Cordiale e ospitale con gli amici, ammirava gli spiriti critici e intelligenti, vivaci e curiosi.
Da intellettuale illuminato, nei suoi interventi Franco Crispini – ha aggiunto la Lucente –  non smise mai di immaginare, prefigurare e stimolare una Calabria più giusta, più florida e culturalmente viva. Se la Calabria ci riuscirà – e ce lo auguriamo tutti – sarà anche merito di un intellettuale instancabile e appassionato come Franco Crispini”.
Dopo l’intervento di Maria Lucente è stata la volta del consigliere Mimmo Frammartino che prima si è soffermato sui contenuti del libro, ricordando subito dopo la figura del poeta e scrittore Gianfranco Aloe.
“Non so se esiste un precedente come questo, né so – ha detto Frammartino – se un fatto del genere sia avvenuto in altri comuni. Grazie a questo libro – ha aggiunto – è stato possibile dimostrare come in una città come la nostra, in una terra come la Calabria, ci siano tante potenzialità che servono per cambiare ciò che non va. Questa esperienza ci fa toccare con mano un dato: che ci sono persone vere, tanti talenti, tante eccellenze che, se per un attimo le istituzioni pubbliche decidessero di investire su di loro, avremmo una società decisamente migliore.
Se questo è vero, le istituzioni per prime sono chiamate a riflettere”.
E su Gianfranco Aloe : “se il valore di un uomo si misura dai sentimenti di cui si è circondato, allora  Gianfranco Aloe è un grande uomo. Lo dico con la consapevolezza di chi lo ha conosciuto sin dagli anni verdi dell’impegno politico e poi anche come poeta, uomo di cultura sensibile, attento alle persone e ai bisogni. Ma il Gianfranco di sempre non ha mai sottaciuto le pene patite in un’infanzia difficile e vissuta nel convitto di Anagni. Se c’è uno scritto che vi consiglio di leggere è “Fratelli di fatto” con il quale Gianfranco riuscì, quando lo presentò in commissione, a rendere poetico, con magiche pennellate, anche il dolore. In altre parole, Gianfranco Aloe è stato un uomo di Calabria che ha reso più bella la sua terra”.
Il ricordo del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli è stato affidato ad uno dei suoi attori preferiti, Giovanni Turco, che ha riproposto all’attenzione del Sindaco Occhiuto la proposta di istituire una compagnia stabile di prosa e di mettere in scena al Rendano le opere del drammaturgo scomparso.
“Vincenzo – ha detto Turco – ha scritto tanto e merita che le sue opere siano riproposte. Non ci mancano di certo  gli autori da rappresentare, primo fra tutti Vincenzo Ziccarelli. Solo dedicandoci a mettere in scena i suoi testi scritti per il teatro potremmo riempire la programmazione del “Rendano” per almeno cinque anni. E’ anche questo un modo per fare  di questo teatro il motore della nostra cultura”.
La proposta di Giovanni Turco è stata subito accolta dal Sindaco Occhiuto che ha annunciato di far sì che l’Amministrazione comunale si adoperi per la messa in scena di un nuovo allestimento di “Francesco e il Re” di Ziccarelli, nell’ambito di alcune iniziative che il Comune ha in animo di riprendere sulla vita del Santo di Paola.
La serie delle commemorazioni, dopo un apprezzatissimo intervento di Matilde Tortora, saggista, scrittrice e storica del cinema, autrice della prefazione al libro, è stata conclusa da Ciccio De Rose che ha ricordato la figura dell’attore e poeta Totonno Chiappetta, scomparso il 16 dicembre scorso. A Chiappetta De Rose, come Totonno strenuo difensore del dialetto e del cosiddetto parlar materno, ha dedicato  un breve discorso ed una poesia, molto apprezzati dal numerosissimo pubblico accorso al “Rendano”. “Eri un cultore del parlar materno che racchiude in sé le nostre radici e i colori del nostro dialetto. Grazie per l’arricchimento che ci hai regalato. Faremo in modo che non si disperda e lo trasmetteremo alle nuove generazioni”.

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