Concorsi Agenzie Fiscali, Molinari: “L’assegnamento degli incarichi dirigenziali risulta scoperto o sospetto”

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ROMA – “Le problematiche inerenti l’obiettivo dell’equità e dell’efficacia del sistema fiscale nei confronti di cittadini ed imprese non possono non trovare il loro naturale fondamento nel soddisfacimento dai requisiti di “buon andamento ed imparzialità” dell’amministrazione, imposti dalla Costituzione”. Questo l’inizio del comunicato diffuso dal Senatore Francesco Molinari. Prosegue: “La Pubblica Amministrazione non può prescindere, nel raggiungimento di tali obiettivi, dalla formazione del personale in una situazione che ne debba tutelare il decoro, sempre al fine di porsi nel miglior modo possibile nei confronti dei cittadini.

Ecco perché è fondamentale avere una dirigenza pubblica preparata, autorevole ed indipendente dalla politica e dai vertici amministrativi, perfettamente in linea con gli articoli 97 e 98 della Costituzione.

E invece, attualmente, la situazione che si è creata nelle Agenzie fiscali, dal 2001 ad oggi, ha visto, secondo la denuncia di DIRPUBBLICA-Federazione del Pubblico Impiego, un immiserirsi sempre maggiore dell’accesso alle qualifiche più elevate, iniziato dal “conferire incarichi dirigenziali a Personale privo di tale qualifica eludendo qualsiasi principio di pari opportunità e di trasparenza amministrativa” per terminare con il tentativo “di sanare la situazione bandendo concorsi su misura per candidati che si erano precostituiti i titoli necessari a vincerli”.

Una situazione, invero, assai poco commendevole che ha visto la magistratura amministrativa intervenire su concorsi “addomesticati” in modo talmente deciso da lasciar stupiti che non si sia assistito ad una conseguente serie di ripercussioni nei confronti dei responsabili di tali brutti episodi.

E’ un fatto che, dei diversi concorsi per dirigenti banditi nell’Agenzia delle Entrate e nell’Agenzia delle Dogane, da quando esse sono state fondate, su un totale di 1.257 posti dirigenziali messi a concorso, solamente 21 sono stati effettivamente ricoperti e, degli 8 banditi, solo un concorso è stato definito, 4 sono stati annullati e 3 sono stati sospesi in attesa del giudizio di merito.

In questo scenario preoccupante si sta materializzando un contenzioso insidioso ad opera di contribuenti che, approfittando della dubbia legittimità degli atti firmati da funzionari non dirigenti, sostengono la nullità degli atti ricevuti dagli uffici del fisco.

Tacendo delle conseguenze sul personale in essere (che non può partecipare a concorsi dirigenziali banditi a norma di legge, continuando a dover svolgere una funzione precaria senza copertura previdenziale) e su quelle migliaia di giovani laureati che coltivavano aspirazioni nel diventarlo e che hanno visto perdere mesi di preparazione, oltre al denaro per l’acquisto di materiale didattico e/o alla partecipazione a corsi e tirocini vari.

Con atto n. 3-01594, ho presentato – insieme ai senatori Bertorotta, Bignami, Buccarella, Castaldi, Gaetti, Pepe e Simeoni – un’interrogazione in Commissione al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione per sapere quali urgenti misure intenda prendere su una situazione passibile di incidere sul delicato momento dell’attuazione del prelievo fiscale.

Non si può perdere più tempo per ripristinare la legalità e il corretto funzionamento delle Amministrazioni in questione.”

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