CATANZARO – Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, ha incontrato una delegazione catanzarese dell’Associazione nazionale donne elettrici, un sodalizio politico ed apartitico, che vanta quasi 70 anni d’impegno civile di storia e di battaglie per l’elettorato. All’incontro, che si è concentrato soprattutto sulle tematiche relative alla promozione effettiva delle Pari opportunità nella provincia, hanno partecipato la presidente dell’Ande Luciana Cricelli, la segretaria Rosa Spina, la socia fondatrice Marisa Fagà e la componente del direttivo Maria Teresa Laurito. Le componenti dell’Associazione Ande hanno illustrato al presidente Bruno la continua attività nell’impegno a favore della partecipazione al voto, al dialogo con le forze politiche, alla riflessione ed alla formazione sui temi grandi e piccoli legati alla qualità della vita ed alla giustizia sociale per una valorizzazione della persona in un contesto di civile convivenza. “In questo contesto – hanno affermato – il problema delle pari opportunità tra donna e uomo in una realtà in sostanziale trasformazione, resta prioritario”.
Cricelli, Fagà, Laurito e Spina hanno rilevato che i principi della legge di riordino del livello intermedio, la 54/2014, meglio conosciuta come “Riforma Delrio”, risultano dissonanti rispetto alla legge 215/2012 in materia di disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali.
In particolare, il comma 71 dell’articolo 1 della 54/2015 prevede che: “Nelle liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento del numero dei candidati, con arrotondamento dell’unità superiore qualora il numero dei candidati del sesso mano rappresentato contenga una cifra decimale inferiore a 50 centesimi. In caso contrario, l’ufficio elettorale riduce la lista, cancellando i nomi dei candidati appartenenti al sesso più rappresentato, procedendo dall’ultimo della lista, in modo da assicurare il rispetto della disposizione di cui al primo periodo. La lista che, all’esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiore a quello minimo prescritto dal comma 70 è inammissibile”. Peccato, però, rilevano le componenti dell’associazione “Ande” che il comma 72 prevede che nei primi cinque anni dalla data in vigore della legge 23 novembre 2012 non si applichi il comma 71.
Una dissonanza, dicono al presidente della Provincia che si è detto pronto ad accogliere i suggerimenti dell’Ande, che potrebbe essere riequilibrata individuando uno strumento che possa dare pieno accesso alle donne in politica e nella rappresentanza istituzionale. Strumento rappresentato dall’adeguamento del regolamento della commissione provinciale Pari opportunità tra uomo e donna che, secondo l’Ande, risulta poco mirato rispetto alle mutate esigenze rappresentative e, quindi, da riformare nella direzione di una più consona rispondenza all’attuale quadro politico-amministrativo. Questo, soprattutto, nella parte che di fatto da riferimento alla rappresentanza dei partiti escludendo quella della società civile ed in particolare delle associazioni. Nei prossimi giorni, quindi, le rappresentanti delle associazioni femminili interessante avvieranno un tavolo di confronto per l’adeguamento del regolamento della commissione provinciale per le Pari opportunità.