Se vuole scrivere romanzi, una donna deve innanzitutto avere una stanza tutta per sé. Questo, oltre a discrete risorse economiche, è il bagaglio di cui una scrittrice dev’essere in possesso, secondo Virginia Woolf. E quando una donna i romanzi li ha già scritti, quando ha già vinto il Premio Strega, quando il suo nome è già legato in maniera inscindibile a un’epoca storica, allora quella stanza che prima aveva tutta per sé può diventare patrimonio collettivo, una sorta di luogo di culto al quale i suoi lettori possono accedere.
È in sostanza ciò che sta accedendo in questi giorni a Roma, dove nella Biblioteca Nazionale Centrale è stata inaugurata lo scorso 10 febbraio ‘La Stanza di Elsa’. Il mobilio, i libri, i dischi e i quadri che hanno arricchito lo studio di via dell’Oca 27 a Roma appartenuto al premio Strega Elsa Morante sono stati impacchettati e trasferiti in un solo botto presso la Biblioteca capitolina. Lo spazio nato da questa fedele quanto originale ricostruzione è stato aperto al pubblico, che potrà così immergersi in quel ventre di cultura e raffinatezza che ha visto nascere romanzi immortali come ‘L’isola di Arturo’, ‘Menzogna e sortilegio’ e ‘La Storia’.
Una vita intera raccontata direttamente dagli oggetti, che rispondendo alle leggi delle emozioni e dei ricordi permetteranno ai visitatori di entrare in un contatto diretto col vissuto della grande scrittrice romana. Così gli stessi mobili che hanno circondato per anni il lavorio intellettuale della Morante, i libri che hanno arricchito il brillio della sua mente, la sua fedele macchina da scrivere, gli oltre mille dischi e i quadri firmati dal giovane pittore americano Bill Morrow, da ora saranno offerti – in maniera permanente – al libero accesso di quei lettori curiosi che intendono ‘entrare’ in ciò che sta dietro le proprie letture.
‘La Stanza di Elsa’, alla cui inaugurazione hanno preso parte tra gli altri anche il ministro dei Beni culturale e del Turismo, Dario Franceschini, e il direttore generale Biblioteche e Istituti Culturali, Rossana Rummo, è il primo settore dell’area espositiva ‘Spazi900‘.Il secondo settore, la ‘Galleria’, sarà invece dedicato a esposizioni temporanee: attualmente, fino al prossimo 31 maggio, l’area ospita la mostra ‘900 in 8 tempi’.
La valorizzazione delle biblioteche è la mission del progetto ‘Spazi900‘, al fine di rendere questi spazi non solo posti in cui si tutela la memoria e la cultura, ma anche di riportarli in qualche modo alla vita, come ha sottolineato lo stesso ministro Franceschini. “La biblioteca è il luogo d’incontro tra lo scrittore e il libro. L’idea di ricrearlo è una delle missioni delle biblioteche”, ha quindi aggiunto il direttore generale Rummo.
La Biblioteca Nazionale Centrale accoglie numerose raccolte librarie e archivistiche di scrittori contemporanei che non sono utili a nessuno se rimangono ‘mute’ e relegate agli scaffali, prive di vitalità e incapaci di destare interesse. Il progetto ‘Spazi900′ non è che un piccolo passo alla riscoperta di un patrimonio culturale che, è bene ricordarlo, appartiene a ciascuno di noi.
Daniela Lucia