“Profumo di zagara”: oltre le diversità

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Locandina Profumo di zagara

Locandina Profumo di zagaraDomenica 18 dicembre, a Locri, presso il teatro del centro Salesiani è andato in scena “Profumo di zagara”, spettacolo realizzato dalla cooperativa sociale “Arcadinoè” di Cosenza.

Lo spettacolo giunge a Locri dopo le due esibizioni tenutesi a Cosenza presso il Teatro Morelli e il Teatro dell’Acquario nell’ambito della programmazione “Famiglie a teatro”.

La storia si ispira liberamente alla vita di Bakhita, santa di origini sudanesi vissuta tra il 1869 e il 1947, venduta come schiava più volte nel corso della sua vita. É lo spunto per creare un interessante parallelismo con le nuove forme di schiavitù e dare voce alla storia di tanti immigrati contemporanei che affrontano disagi e difficoltà per cercare una vita migliore e si ritrovano invece a lavorare nei campi in condizioni disumane.

Nella rappresentazione infatti Bakhita viene “attualizzata” e collocata negli aranceti della Calabria, accanto a fratelli e sorelle sfruttati nella raccolta degli agrumi. Da qui il titolo “Profumo di zagara”: quello che i fiori sugli alberi perdono per risvegliare le coscienze dei padroni in un percorso di riconoscimento dell’altro e di rispetto e accoglienza delle differenze.

Oltre venti gli attori in scena, tra volontari e operatori della cooperativa e i ragazzi diversamente abili che partecipano alle attività dell’Arcadinoè.

In sala presente, tra gli altri, anche il vescovo della diocesi Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, che al termine della serata ha voluto porgere un caloroso saluto ai presenti e un sentito ringraziamento agli attori. Augurando un vivace e positivo proseguimento dell’impegno profuso dagli operatori e dai volontari della cooperativa, ha voluto sottolineare quanto sia importante, soprattutto per i cristiani, affiancare alla difesa della vita un coraggioso accompagnamento della vita stessa nelle difficoltà. “Non si può professare un’ostinata contrarietà all’aborto se non ci si impegna a sostenere le famiglie nel faticoso compito di crescita ed educazione dei figli, soprattutto quando la vita è fragile.” Parole forti che suonano da un lato come monito e dall’altro come una doverosa messa in evidenza del lavoro svolto quotidianamente dalla cooperativa “Arcadinoè” e da tutti coloro che decidono di mettersi a servizio degli altri.

La cooperativa sociale “Arcadinoè” nasce nel 2009 come strumento di accompagnamento e sostegno per persone con disagi fisici, psichici e sociali, in una dimensione comunitaria, ma ha alle spalle un lungo percorso di volontariato, quasi ventennale, nell’ambito della disabilità. L’esperienza prende avvio infatti grazie ad un gruppo di volontari operanti nel centro storico della città brutia, prima attraverso attività di tipo ludico-culturale, poi spostando l’attenzione anche verso la creazione di reali opportunità lavorative per coloro che risultano spesso emarginati dalla società.

Oggi gli obiettivi dell’organizzazione proseguono sulla strada del riconoscimento delle diversità e della valorizzazione delle unicità di ciascuno, pur nella difficoltà di forme più o meno gravi di disagio. E si strutturano principalmente nei settori dell’accoglienza e dell’agricoltura sociale.

Nelle serre allestite in località Vadue di Carolei (Cs) infatti si realizzano cicli completi di produzione di frutta, verdure e ortaggi, seguendo il naturale andamento della stagionalità dei prodotti, a cui si affianca la preparazione delle conserve. Un’altra interessante attività finalizzata al benessere dei ragazzi è inoltre quella dell’ippoterapia.

La attività di accoglienza sono molteplici e variegate: da quelle scolastiche con percorsi di apprendimento personalizzati ai laboratori artigianali in cui si lavora la ceramica, i tessuti, il legno, passando per le attività sportive (nuoto, passeggiate, escursioni in montagna) e per il laboratorio teatrale da cui scaturisce l’esperienza dello spettacolo “Profumo di zagara”.

Mariacristiana Guglielmelli

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