LAMEZIA TERME (CZ) – Si è svolta stamattina alle h 11 presso la sede A.L.A di Lamezia Terme, la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione di “Trame: festival dei libri sulle mafie”, con la presenza di Tommaso De Pace (direttore della Fondazione Trame), Armando Caputo (presidente Fondazione Trame), Maria Teresa Morano (consigliera della Fondazione) e di Pino Crapella (socio fondatore dell’ A.L.A. e membro del collegio nazionale della fondazione Trame).
Ha iniziato la Conferenza stampa De Pace che ha presentato il Book “Costruendo Trame.5” dove sono stati raccolti il meglio di foto, interventi, ospiti e libri presentati nelle prime quattro edizioni del Festival Trame, e ha parlato della necessità di una nuova campagna di croufunding per il finanziamento di questa nuova edizione, che, purtroppo, “parte in salita”, ma con rinnovato e vigoroso entusiasmo, con la voglia di farcela ancora una volta. La raccolta fondi anche quest’anno sarà sostenuta dalla associazione “Risorgimenti Lab” e l’associazione Aniti, il cui rappresentante presente alla conferenza, Francesco Gaglianese, ha parlato della necessità che il contributo economico a Trame sia da parte di tutti, iniziando dai cittadini comuni, affinché il festival sia sempre più sentito come patrimonio e risorsa culturale dell’intera cittadinanza e non soltanto degli ideatori.
Armando Caputo ha introdotto brevemente il progetto #trameascuola, scaturita dopo l’esperienza della giornata denominata #ideepertrame e svolta a metà dicembre dello scorso anno, che ha visto la richiesta di un maggior coinvolgimento delle scuole cittadine da parte di un gruppo di lavoro li presente. Si è scusato poi per l’impossibilità (per ora) di dare una data certa della quinta edizione: desiderio sarebbe quello di farla la prima settimana del mese di giugno (03 – 07), ma che a causa dell’appuntamento politico –elettorale delle elezioni comunali, e l’ eventuale ballottaggio, costringerebbe a far partire l’ennesima edizione del festival nella sua collocazione tradizionale, nella terza settimana del mese (17 – 21).
Maria Teresa Morano ha illustrato nel dettaglio il progetto #trameascuola, degli entusiasmi trovati nella maggior parte degli istituti scolastici di ogni ordine e grado presenti nella città di Lamezia, e dei pochi, che con scuse varie, hanno declinato l’invito al coinvolgimento. I progetti proposti ai ragazzi sono diversi, per venire incontro alle diverse fasce d’età coinvolte, e il prodotto finale sarà di loro libera scelta:video, fumetti, disegni ed elaborati testuali, dei quali, i migliori, saranno presentati nei giorni del festival. Alcuni studenti hanno proposto di rifare le “lenzuolate”, cioè l’esprimere il loro deciso no al fenomeno mafioso con l’ausilio di lenzuola, come avvenne, in forma spontanea, nella Palermo dei primi anni 90’ in reazione alle stragi di mafia susseguitesi in poco tempo.
Caputo, prima di lasciar spazio alle domande della stampa presente, ha sottolineato la volontà del festival Trame di coinvolgere sempre più le risorse giovani presenti a Lamezia Terme, sottolineando con orgoglio la riuscita di quest’impresa, dove, a conti fatti, come non lametino nella macchina del Festival rimane soltanto il direttore artistico, Gaetano Savettieri.
In risposta ad una domanda posta, Pino Crapella e la Morano hanno ricordato che il prossimo 30 maggio l’associazione A.I.A compirà 10 anni, vissuti all’insegna dell’azione, sensibilizzazione e aiuto concreto a tutti coloro che hanno voluto denunciare le angherie e intimidazioni subite dalla criminalità mafiosa presente a Lamezia, e come, quasi impercettibilmente il clima nella città della Piana, sia in questi anni cambiato, e dove l’omertà e la paura ora sono meno presenti rispetto al passato.
L’augurio da parte di tutti i presenti è che la città, con le sue migliori espressioni produttive aiutino concretamente la fondazione Trame, così come la cittadinanza tutta, affinché il lavoro prezioso e importante svolto fin ora non sia dimenticato, o peggio ancora, dichiarato fallito da i tanti che ancora sono scettici sulla utilità e necessità che trame esisti e continui il suo percorso culturale e d’impegno civile.
Matteo Scalise