Dietrich Bonhoeffer: un uomo oltre la teologia

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Bonhoeffer

Bonhoeffer Nel pomeriggio di ieri 28 dicembre, si è tenuto, a Cosenza, presso la chiesa Valdese di Corso Mazzini, un incontro di riflessione sulla figura di Dietrich Bonhoeffer, teologo luterano del secolo scorso.

L’appuntamento è stato organizzato dal Gruppo SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) e dall’associazione “Sentiero Nonviolento”, due realtà attive in città da oltre dieci anni legate, come evidenziano le stesse denominazioni, alle tematiche dello scambio interreligioso, la prima, e della nonviolenza la seconda. Due organizzazioni che in questa occasione hanno voluto far convergere i propri interessi su una figura che ben incarna lo spirito ecumenico ed il rispetto della dignità dell’uomo.

Nato in Polonia nel 1906, Bonhoeffer è una delle voci più rappresentative della teologia e dell’ecumenismo del novecento. Fu un protagonista attivo della resistenza al nazismo, nonché uomo dalla personalità poliedrica e affascinante, prima ancora che religioso critico e credente “scomodo”. Un’esistenza divisa tra cielo e terra, tra la dedizione a Dio e la profonda compassione per gli uomini. Si può considerare uno dei pochissimi uomini di chiesa che abbia avuto il coraggio di “sporcarsi le mani” nell’attività politica, in un periodo storico e in un contesto così difficile quale quello della Germania hitleriana. Scelta che gli costò la vita. Morì infatti nel campo di concentramento di Flossenbürg il 9 aprile 1945, impiccato per alto tradimento, accusato di cospirazione nei confronti del Führer.

Il confronto tra gli intervenuti, in pieno spirito ecumenico ha coinvolto profondamente anche il pubblico presente. Dopo i consueti saluti, l’introduzione di Franco Viapiana, membro della Chiesa Valdese di Dipignano, accompagna il pubblico alla scoperta dell’eclettico Bonhoeffer: la sua intensa attività di viaggiatore che stimola l’apertura all’ecumenismo, la scelta difficile ma consapevole della collaborazione alla cospirazione contro Hitler, la solidità nella fede, il rispetto per le diversità e soprattutto la grande importanza dell’amicizia.

Seguono gli interventi di don Giacomo Tuoto, vicario episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, su “Bonhoeffer uomo di fede”; di Vincenzo Altomare dell’associazione “Sentiero Nonviolento” sulla relazione fede e lotta all’ingiustizia con un chiaro e diretto riferimento a Gandhi; di papas Pietro Lanza, parroco della Chiesa Greca del Santissimo Salvatore di Cosenza e rettore del seminario, che ha insistito sulla figura del vero cristiano e sull’eterna lotta tra oppressi e oppressori; di Carlo Antonante, membro dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, sull’esperienza del monaco buddista Makiguchi che ha pagato con la vita l’opposizione alla militarizzazione giapponese. Ha concluso l’incontro Beniamino Viapiana, membro della Chiesa Valdese di Dipignano, mettendo in risalto ancora una volta la figura di Bonhoeffer come uomo di ecumenismo e lodando iniziative come questa per la capacità di mettere in rete la ricchezza delle diversità dei culti.

L’appuntamento segue la proiezione del film “Bonhoffer” di Eric Till (2000), tenutasi il 10 dicembre scorso nei locali del Centro Socio Culturale “V. Bachelet” di Cosenza. Una sorta di cineforum in più tappe che ha il merito di aprire numerosi interrogativi sulla coerenza delle scelte che ciascuno fa rispetto alla storia del proprio tempo.

Il dibattito ha dato modo di approfondire la teologia di Bonhoeffer, ma soprattutto di verificarne l’attualità in rapporto alla crisi di valori che attraversa la società moderna ed anche rispetto al ruolo ricoperto dalle Chiese. Partendo da una figura intensa e significativa come quella presentata, l’incontro ha dato ai presenti l’opportunità di riflettere sulla necessità continua di testimoni ed esempi veraci di coraggio. «Le sue provocazioni ci scuotono dal torpore della nostra fede, dall’ipocrisia di una religione spesso vissuta solo per tradizione, senza anima e senza cuore, senza partecipazione, mettono a nudo il nostro cristianesimo poco credibile e la nostra mancanza di coerenza: annunciamo il Vangelo (se e quando lo facciamo) ma non lo testimoniamo, anzi spesso la nostra vita è una contro testimonianza rispetto ai principi evangelici. Quella che sogna Bonhoeffer – conclude Maria Pina Ferrari, membro del Gruppo SAE – è, invece, una Chiesa veramente profetica, che cammina accanto agli uomini del proprio tempo, condividendone gioie, dolori, speranze, lotte»

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

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