Ennesima soddisfazione per il poeta Mario De Rosa: la casa editrice Helicon, di Arezzo, ha inserito i suoi scritti in una preziosa antologia. Si tratta di un compendio di Letteratura Italiana Contemporanea che abbraccia un ampio arco temporale, 1945/2015, e ripercorre in versi le stagioni difficili del dopoguerra per arrivare in maniera snella ai giorni nostri. La presenza di personaggi di chiara fama, noti nell’universo delle arti espressive, ha impreziosito oltremisura la già ricca pubblicazione. L’uso della miscellanea è riservato agli Istituti superiori di II grado e alle Università.
Oltre a Mario De Rosa, tra i maggiori nomi annoverati nel volume, solo per citarne alcuni: Silvio Ramat, docente di Letteratura italiana all’Università di Padova; Neuro Bonifazi, professore di Letteratura presso l’Ateneo di Urbino e redattore della rivista “Il caffè”; Marino Biondi, docente di Lettere e Filosofia all’Università di Firenze; Giancarlo Quiriconi, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Nel gruppo anche gli scrittori: Andrea Pellegrini, Corrado Pestelli, Cristiana Vettori, Michele Rossi. Tutti accomunati dalla formidabile capacità di tratteggiare con pennellate gentili le realtà composite che talvolta turbano altre rasserenano l’ondivago animo umano. In particolare per Mario De Rosa l’estro creativo risulta affatto penalizzato da una certa generalizzata tendenza al pessimismo, che pur estendendo i suoi acuminati tentacoli sui cantori dello spirito non ne ha rallentato l’attività. Gli influssi della fatica quotidiana, del rincorrersi delle stagioni, dei drammi che appesantiscono l’essere e del gaudio che per converso scatenano le emozioni, i sentimenti, l’amore, divengono proficue fonti d’ispirazione. Del resto non sarebbero altrimenti giustificabili i premi di cui De Rosa continua a fare incetta. Per ben due volte, oltre agli innumerevoli riconoscimenti ottenuti ovunque, è risultato tra i vincitori del glorioso premio “Casentino”. Negli ultimi anni ha saputo promuovere con straordinaria passione la poesia contemporanea nelle forme più variegate: dal vernacolo moranese ai versi in lingua, non disdegnando sortite nel mondo del racconto breve. Questo nonostante la civiltà delle immagine e le contingenze della gravissima crisi economica abbiano purtroppo ricondotto al silenzio molti autori. I versi dolci e penetranti che nascono dalla penna fluida e coraggiosa di Mario De Rosa, all’opposto, punteggiati dal profumo fresco e intenso della libertà, amata, cercata e vissuta, affrancati dalla pericolosa e talvolta forzata decadenza, ingentiliti da una straordinaria musicalità, proseguono i loro sconfinamenti in dimensioni preternaturali d’ineffabile bellezza e sopravvivono onorevolmente al dilagante crollo delle lettere moderne, dovuto sì alle attuali contingenze negative, ma vittima incolpevole del rapido mutamento dei tempi.
Di prossima uscita il suo quinto volume dal titolo “Il senso del moto”. E dietro l’angolo la terza edizione del premio letterario: “Morano Calabro Città D’Arte”.