COSENZA – “È stato un anno impegnativo, ma posso dire che la piccola e media impresa in Calabria ha una casa, rappresentata da un’associazione che partecipa a tutti i tavoli interistituzionali per dare voce al nostro sistema produttivo”. Così il Presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli, ad apertura della convention organizzata al Teatro Rendano sugli effetti del piano della Banca Centrale Europeae, contestualmente, l’occasione per festeggiare il primo anno della territoriale calabrese di Confapi. Dopo i saluti istituzionali dell’assessore Nicola Mayerà per il Comune di Cosenza, dell’assessore Carlo Guccione per la Regione Calabria e di Fabiola Via presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Cosenza, sul cosiddetto “Bazooka Draghi” si è sviluppata una tavola rotonda, coordinata dallo stesso Napoli, e introdotta dal Sen. Paolo Naccarato, che ha ricordato di essere stato “negli anni ’80 segretario regionale dell’allora Confapi Calabria, una associazione che oggi, con questa nuova governance, ha riconquistato il suo ruolo in una regione che ha bisogno di tante, troppe cose” . Il confronto a quattro voci – tra Massimo Maria Amorosini, direttore generale di Confapi, Pasquale Giustiniani, direttore della confederazione BCC calabresi, lberto Castelli, di Eidos Partners e Fabio Cutrera, Direttore generale di Confapi lombarda Fidi – si è sviluppato su un piano di estrema concretezza, legando gli effetti del piano Draghi sull’economia reale, le imprese e le famiglie. La proposta è che la Regione utilizzi delle risorse per poter integrare le disponibilità del fondo di garanzia nazionale, che sui dati di bilancio lascia fuori tante imprese, costituendo una sezione speciale calabra, che renda meno stringenti i parametri di accesso al credito, tramite i Confidi accreditati a certificare il merito di credito che, in Italia, sono circa cinquanta. La manifestazione è stata conclusa dal presidente Maurizio Casasco che ha avuto parole di grande elogio per la governance calabrese di Confapi che “in appena un anno – ha detto – ha creato un’organizzazione radicata sul territorio lavorando con un impegno ed una determinazione che non ho visto in altre realtà regionali e che, anzi, devono essere prese a modello”. Poi il Presidente si è soffermato su alcuni questioni di estrema attualità, come il Job act “Un’ottima legge – ha detto il presidente Casasco – ma il lavoro si crea con investimenti e nuove commesse. E poi c’è il problema della pressione fiscale troppo alta per creare lavoro”. Infine la proosta del presidente Casasco: “far entrare nei consigli di amministrazione delle banche i rappresentatnti delle PMI”.