Roselli: “Non siamo tranquilli, giochiamocela”

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Domani arriva il Lecce, squadra che non evoca ricordi felici nella mente dei supporter rossoblu’: a partire dalla sconfitta patita al Via Del Mare nel ’92, che costò alla squadra allora guidata da Reja la promozione in Serie A, fino al quella più recente del 2003, che sancì la quasi matematica retrocessione del Cosenza dalla cadetteria a quella che DSC_0037allora era C1, ovvero l’ultima partita al San Vito tra i professionisti prima dell’incubo del Dilettantismo. Domani la possibilità di vendicarsi, con Roselli che vuole riscattare la sconfitta dell’andata, quando l’uomo di Gubbio esordì sulla panchina silana. Queste le sue dichiarazioni:

“Siamo in diciotto con Chidichimo e Novello – aggregati dalla Berretti, ndr – e Cesca ancora in dubbio, si è allenato con noi solo oggi, abbiamo fatto un summit col medico e domani decideremo, ma in sintesi ha avuto un problema all’adduttore. All’andata i ragazzi fecero una buona partita, io ero appena arrivato quindi era come se non ci fossi: lì rischiammo di far risultato, ciò che conta ora è non fare errori e limitarli al minimo, loro saranno quasi al completo e con la rosa che hanno chiunque gioca può essere decisivo, è DSC_0033una squadra che ha raziocinio, non prende mai ripartenze da quando ha cambiato allenatore; per quanto concerne noi tutte le partite precedenti sono state positive, qualche momento di sbandamento c’è ma ormai dal punto di vista del gruppo non si può dire nulla. Non sono tranquillo, il Messina sarà anche in difficoltà ma l’Aversa sta facendo tanti punti e rischia di portare la salvezza a quote assurde, noi dobbiamo fare una partita aggressiva, speriamo che loro non giochino al meglio perché altrimenti i livelli sono enormemente differenti. Il Lecce ha tanti giocatori che sono offensivi ma possono essere adattati a centrocampo, come si è visto a Castellamare dove hanno giocato Mannini, Lepore ed Herrera a centrocampo, e sono tre giocatori che non sono assolutamente di ruolo in mezzo al campo. La cosa importante è vedere che i ragazzi giocano con grande fiducia ed è una cosa che abbiamo ottenuto da un po’ di tempo a questa parte, con me ci sono stati lunghi periodi in cui le teste non erano collegate, ma non parlo fuori dal campo, ma parlo degli obiettivi comuni da tenere in campo, i ragazzi hanno capito che l’unico modo per uscirne era mantenere la rotta tutti insieme.”

Francesco La Luna

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