I cristiani incontrano l’Islam

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COSENZA – Vogliamo intensificare a tutti i livelli l’incontro tra cristiani e musulmani ed il dialogo cristiano-islamico. Raccomandiamo in particolare di riflettere insieme sul tema della fede nel Dio unico e di chiarire la comprensione dei diritti umani. É quanto recita il punto 11 della Charta Oecumenica firmata dal Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa (CCEE) e dalla Conferenza delle Chiese Europee (CEC) nel 2001. É la raccomandazione accolta per l’organizzazione della Giornata Mondiale dell’Amicizia Cristiano-Islamica che festeggia i suoi 11 anni e che, per la prima volta, quest’anno è stata realizzata anche a Cosenza. L’esperienza ha dimostrato che la collaborazione tra cristiani è possibile. Allo stesso modo può esserlo il dialogo rispettoso tra religioni diverse.

Un’occasione preziosa di confronto e di scambio per la città, per superare i confini dettati dal pregiudizio: “Quello di stasera non è un incontro tra dottrine, – ha tenuto a precisare Maria Pina Ferrari, responsabile del SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) gruppo di Cosenza – ma tra persone che, nel rispetto della propria tradizione religiosa, si aprono al dialogo. Un dialogo nel quale prevale l’atteggiamento di ascolto dell’altro. Non un semplice stare insieme a chi è diverso da me, ma un mettere in gioco le proprie risorse, le proprie convinzioni, la propria identità per arricchirsi. In quest’ottica, la Giornata è un’importante occasione di incontro e conoscenza reciproca e noi abbiamo voluto coglierla”.

Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di cattolici, avventisti del settimo giorno, valdesi e cattolici di rito greco bizantino e che ha coinvolto diverse organizzazioni che lavorano per promuovere e favorire la conoscenza e l’integrazione. Oltre al SAE, infatti, artefici e ideatori della manifestazione sono Stella Cometa, MoCi e l’associazione culturale islamica “Arahma” onlus.

L’invito della Charta Oecumenica risulta quanto mai prezioso se si prende in considerazione l’anno della sua emanazione. Il 2001 è l’anno degli attentati alle Torri Gemelle e l’inizio del clima di avversione e paura verso il mondo islamico. Una contrapposizione ideologica e culturale che sembra cancellare in un solo colpo gli storici rapporti di scambio e collaborazione tra oriente e occidente. Rapporti di cordialità e amicizia che si perdono nella notte dei tempi, come ha raccontato l’Imam Ahmed Berraou della comunità islamica cosentina nel suo intervento. Una fratellanza che si rintraccia nei testi religiosi e che è confermata dalle vicende biografiche dello stesso Profeta Mohammad.

L’incontro di Cosenza dunque si pone non solo come apripista per il dialogo interreligioso, ma si configura esempio positivo di convivenza tra i popoli. Non a caso è emersa a margine la necessità di promuovere ed intensificare iniziative di questo genere, facendo in modo di coinvolgere soprattutto i giovani per aprire loro gli occhi e far crollare le barriere del pregiudizio e della paura che spesso crea la mancata conoscenza.

L’auspicio è che il germe della speranza gettato in questa occasione possa maturare e fare frutto. Ad emblema di questo proposito la serata si è concluso con uno scambio di doni tra i rappresentanti delle religioni presenti, come monito di convivialità nella semplicità.

Mariacristiana Guglielmelli

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