L’ultimo Inganno, Un’Altra Iliade: Penultimo Appuntamento con la Rassegna Ricrii XII

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l'ultimo ingannoLAMEZIA TERME (CZ) – Venerdì 24 aprile 2015, h. 21.00 al Teatro Umberto, penultimo appuntamento della Rassegna Ricrii XII di Scenari Visibili a Lamezia Terme. I due autori, noti in ambito non solo nazionale, per il loro personale percorso all’interno del teatro di narrazione e del teatro di impegno civile, con L’ultimo inganno – Un’altra Iliade spingono oltre la loro ricerca e provano ad esplorare una nuova forma ibrida, che fonde elementi della moderna narrazione, con il teatro di prosa e lo studio interpretativo del personaggio. Le battaglie, gli scontri, gli epici duelli, la caduta, l’oblio, le macerie, le mura distrutte, la fuga, la dispersione, la necessità di raccontare …un’Iliade vista di spalle, dai margini… dagli ultimi.

L’ultimo inganno non è infatti una semplice rilettura del poema omerico, ma una ri-costruzione di una storia che cambiando il punto di vista diventa immediatamente ed inevitabilmente altra. Un affondo nell’intimo smarrirsi dell’uomo davanti alla guerra, la guerra di ogni epoca, e nella sua, nonostante tutto, persistente e resistente vitalità. Salvatore Arena si cimenta in una prova d’attore in cui si affacciano due personaggi, due dimensioni, due altezze: Tersite, anti-eroe fuori dal coro, e una vedetta troiana condannata a ricordare.l'ultimo inganno2

Da questo contrappunto la storia si dipana, con voci alterne, e non tralascia niente. Il riso e il pianto. La farsa e la tragedia. La luce e il buio. L’orrore e la pietà. E tutto scorre, il ritmo è incalzante, nessun respiro in più del necessario. Nessuna concessione alla retorica. La storia vive e si alimenta dentro al cerchio del racconto. Affronta anche la fascinazione della narrazione epica, la straripante bellezza delle schiere armate, delle navi che oscurano il mare, delle insegne colorate, non ne nega l’essenza, la potenza dell’immagine, ma l’attraversa per andare oltre, e il senso che ne scaturisce è nuovo. Un amara vertigine, “un dolore bianco”. La lingua è ricca, multiforme, dirompente, procede per accumulo, raccoglie immagini classiche, costruzioni dialettali, citazioni shakespeariane, omaggi a Mimmo Cuticchio ed Eduardo, rimandi a Malick o ai canti popolari, ma con una precisa unità di fondo. Tutto in funzione del senso profondo del racconto e mai in maniera pretestuosa.

L’ultimo Inganno

Testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con: Salvatore Arena
scene: Aldo Zucco
drammaturgia dei suoni: Dario Andreoli
disegno luci: Beatrice Ficalbi
costumi: Patrizia Caggiati
equipe tecnica di scenografia: Antonino Alessi, Grazia Bono, Caterina Morano
assistente alla regia: Agnese Scotti

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