CATANZARO (CZ) A pochi giorni da Expo Milano 2015, con una preoccupata lettera, la Coldiretti Calabria ha sollecitato il Commissario alla Sanità Massimo Scura a prendere “di petto” la situazione riguardante la sanità veterinaria e le epizozie che ancora purtroppo la penalizzano. La vicenda sta creando un grave vulnus alle produzioni zootecniche di eccellenza quali caciocavallo silano, pecorino crotonese, le quattro DOP Salumi di Calabria, latte alta qualità, alle razze autoctone quali a titolo di esempio: podolica, capra aspromontana e nicastrese e suino nero di Calabria. Il problema delle epinozie sta comportando la chiusura di aziende in aree che rischiano di spopolarsi, creando ulteriori danni all’intera Regione. Questo nonostante uno sforzo organizzativo, di investimenti e innovazione da parte degli allevatori. “Occorre ed è prioritario uno sprint – rilancia Molinaro – poiché ci sono difficoltà di vendere fuori dai confini regionali proprio in un momento di forte richiesta delle nostre produzioni zootecniche e questo, ci limita fortemente e “azzoppa” proprio alla vigilia di Expo.
In sostanza ci stiamo giocando buona parte del futuro. Comprendiamo che è uno scenario difficile e complicato, però, l’impatto economico, sociale e di immagine è così forte che merita da parte Sua una particolare attenzione, altrimenti continuiamo ad essere giudicati e considerati “regione canaglia”. Non ci si può più, affidarsi al solo destino, ognuno deve fare il proprio dovere ed esercitare fino in fondo la propria responsabilità ad iniziare proprio dall’Ufficio del Commissario alla sanità, dai dirigenti e dai tanti veterinari che sono all’interno delle ASL. Bisogna farlo con rigore ad iniziare ad esempio dai controlli nelle stalle di sosta di alcuni commercianti senza scrupoli. Pur consapevoli che la sanità rivolta alle persone è al primo posto, nel chiedere un urgente incontro – conclude la missiva – la Coldiretti sollecita di riservare uno spazio significativo alla sanità veterinaria aprendo anche su questo un confronto serrato con il Governo Nazionale perché “non ci possiamo permettere nessun ulteriore ritardo o indugio”.