Dopo il grande successo -è proprio il caso di dirlo- ottenuto con l’allestimento teatrale dell’Edipo Re di Sofocle, messo in scena con rara bravura dalla Compagnia amatoriale Great Talent l’estate scorsa, in una cornice scenografica molto suggestiva, realizzata davanti al porticato dell’edificio scolastico in Piazza Martiri d’Ungheria a Palmi, che per decenni ha ospitato il Liceo Classico, è pronta per essere portata in scena “La Locandiera” di Carlo Goldoni che sarà presentata al pubblico degli appassionati di teatro il prossimo 9 e 10 maggio 2015 alle ore 20.30 alla Casa della Cultura Leonida Repaci di Palmi. Si tratta di una rappresentazione dal gusto tipicamente classico, appartenente al filone della “Commedia di carattere” lanciata dal più celebre commediografo veneziano Carlo Goldoni nel 1750, e per la quale ci sono voluti i canonici nove mesi di duro lavoro per poterne “partorire” la messa in scena. La pièce teatrale è quanto mai appassionante e coinvolgente, oltre che di involontaria attualità.
La locandiera è una delle opere di Goldoni che hanno goduto di maggior fortuna di critica e di pubblico e una di quelle che meglio riassume le caratteristiche del teatro goldoniano. Si nota innanzitutto la riuscita caratterizzazione dei personaggi che, in maniera opposta a quanto succede con le “maschere” fisse della Commedia dell’arte, sono definiti ciascuno in modo individuale e peculiare. A svettare su tutti è ovviamente la figura di Mirandolina (Cristina Casa): intelligente e determinata, bella e consapevole di sé, la “Locandiera” ha come primo interesse il profitto della sua attività e quindi sa sia disimpegnarsi con stile dai mediocri tentativi di seduzione del Conte d’Albafiorita (Gianni Parrello) e del Marchese di Forlipopoli (Franco Baldo) e sia tener testa all’orgoglio borioso del Cavaliere di Ripafratta (Giuseppe Filippone), facendolo infine capitolare. È l’intraprendenza e il senso del dovere, la dote della nuova classe borghese, che nella Venezia di metà Settecento è in piena ascesa; tutt’altra cosa rispetto all’inutilità e al parassitismo della vecchia classe aristocratica, improduttiva ed arroccata sul superato concetto del prestigio e del rispetto del titolo. Il dinamismo di Mirandolina è anche la dote che mette in scacco la misoginia e il carattere superbo del Cavaliere. Molto divertente è l’intervento di Dejanira (Francesca Maria Cipri) ed Ortensia (Maria Sofia Ciappina) due attrici comiche che si fingono dame per accattivarsi l’attenzione degli ospiti della locanda. Molto garbata è l’interpretazione dei servitori Lisetta (Claudia Anastasio), il Servitore del Conte (Vincenzo Gelonese), il Servitore del Cavaliere (Francesco Sciglitano). La conclusione della commedia è nel segno dell’ordine: Mirandolina, pur vincente, ammette d’aver esagerato e rientra nei ranghi con il matrimonio con Fabrizio (Mimmo Latino), come le era stato consigliato dal padre morente. Questo del resto è in linea con la finalità etica che, con un pizzico d’ironia, Goldoni indica nella prefazione intitolata: L’autore a chi legge – la storia de La locandiera deve mettere in guardia gli uomini dalle illusioni e dagli amari tranelli che le donne sanno, con somma astuzia, architettare.
Nella conferenza stampa che si è tenuta presso la Casa della Cultura “Leonida Repaci” di Palmi – al termine di una sessione di prove generali effettuate con costumi e musiche – è stato possibile incontrare tutti i componenti della compagnia teatrale che è strutturata con gli specifici ruoli e con le componenti tipiche delle compagnie professionali. Sono circa vent’anni che l’associazione Great Talent di Palmi, svolge l’attività teatrale con finalità ludiche ed amatoriali, tuttavia, tra le fila degli artisti che compongono il cast ci sono attori di provata esperienza, che hanno partecipato a produzioni teatrali e fiction televisive che sono andate in onda sulle reti nazionali. Alcuni di loro hanno frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica di Palmi ed altri hanno mosso i primi passi sul palcoscenico, con il “Teatro Universitario Palmese” al Liceo Ginnasio di Palmi.
Riportiamo le dichiarazioni rilasciate dal regista Gianni Parrello: il Teatro è l’arte della ricostruzione dei contesti e delle identità, è il gioco dei ruoli e delle parti, dove gli attori si divertono ad assumere caratteri diversi a seconda del genere teatrale proposto; il cambiamento delle ambientazioni, delle epoche e dei personaggi è di per sé un momento di svago, di ricreazione e di evasione. Sono anni, che alterniamo una rappresentazione drammatica ad una comica, perché abbiamo scelto di variare sempre il genere teatrale che presentiamo al nostro pubblico, e per noi stessi, per metterci in discussione ogni volta, con una prova impegnativa e diversa; così facendo realizziamo un percorso virtuoso che rivisita e attraversa i vari generi teatrali, offrendo la possibilità agli interpreti ed al pubblico di conoscere ed apprezzare la varietà della recitazione. Dopo l’Edipo Re di Sofocle, abbiamo scelto di rappresentare la Locandiera di Goldoni un’opera che grazie all’ambientazione, ai costumi ed alle musiche, attrarre e coinvolge pienamente lo spettatore, trascinandolo fin dentro la scena e facendolo diventare un tutt’uno con il cast teatrale, realizzando in tal modo l’essenza del Teatro, che consiste nell’originalità e nella estemporaneità dell’azione scenica, che ogni volta è nuova, unica ed irripetibile.
Il programma della manifestazione, prevede due rappresentazioni per la cittadinanza che avranno luogo sabato 9 e domenica 10 maggio alla Casa della Cultura Leonida Repaci con inizio alle ore 20.30 ed una rappresentazione riservata agli studenti che avrà luogo sabato 9 maggio alle ore 9.00 .
Il Cast: Il Cavaliere di Ripafratta: Giuseppe Filippone; Il Marchese di Forlipopoli: Franco Baldo; Il Conte d’Albafiorita: Gianni Parrello; Mirandolina, locandiera: Cristina Casa; Ortensia, comica Sofia Maria Ciappina; Dejanira, comica: Maria Francesca Cipri; Fabrizio, cameriere di locanda: Mimmo Latino; Lisetta, camereira di locanda: Claudia Anastasio; Servitore, del Cavaliere: Francesco Sciglitano; Servitore, del Conte: Vincenzo Gelonese . Regia: Gianni Parrello; Collaboratori di regia: Lilli Sgro e Mauro Del Sordo; Direzione artistica: Memmo Saltalamacchia; Assistenti di scena: Rosa Maria Militano e Donatella Cipri; Scenografia: Maurizio Colosi; Consulenza musicale: Rosanna Cannizzaro e Saverio Caminiti; Progetto Audio: Carmelo Parrello; Videoproduzione: Enzo Barone; Fotografia: Domenico Zoccali; Costumi: Concetta Zirino e Biagio Crea; Trucco e Parrucco: Elisa Melara e Rocco Melara; Maestranze: Antonio e Giuseppe Anastasio, Saverio Ceravolo; Amministrazione: Luisa Anastasio, Maurizio Colosi; Logistica: Giuliano Sciglitano, Valerio Marrapese, Paolo Lucio Albanese, Filippo Rinaldi.