Operazione Columbus. Fbi e Sco impongono fermo a 13 persone

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PIANOPOLI (CZ) – Pianopoli, paese della piana lametina sito a una manciata di chilometri da Catanzaro, si è risvegliato con una notizia non certo edificante e, sotto molti aspetti, a dir poco sconvolgente, se non addirittura sorprendente. In seno all’operazione Columbus, coordinata dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri e dal pm Paolo Sirleo, nella notte tra il 6 e il 7 maggio uomini dello Sco e dell’Fbi hanno messo a punto una serrata operazione che ha condotto al fermo di ben 13 persone, più altre 30 sotto indagine, e che chiaramente non hanno coinvolto solo Pianopoli, ma anche Crotone, Vibo e località del reggino. Tali soggetti erano stati precedentemente individuati nel corso di accurate indagini condotte dal Federal Bureau of Investigation.ristorante gigliotti

Così, in una cittadina blindata dalla quale risultava difficile entrare quanto uscire, gli uomini dell’Fbi e dello Sco, coadiuvati dai Vigili del Fuoco, hanno fatto irruzione nella sonnolenta tranquillità paesana aggiungendo un ulteriore tassello a quell’indagine che si era già concretizzata nelle scorse settimane quando, su suolo statunitense, le manette erano scattate ai polsi di Gregorio Gigliotti, imprenditore gastronomico di giorno e narcotrafficante per conto dei clan calabresi di notte. Gli arresti, portati a compimento dagli agenti federali dopo la sollecitazione della Dda reggina, all’epoca avevano interessato anche la moglie, un figlio e un nipote del Gigliotti. In sostanza, mentre il capo famiglia, oltre a gestire il ristorante, teneva anche le redini dei rapporti con le varie famiglie criminali, figliO, nipote e moglie contribuivano al bilancio domestico facendo la spola tra Stati Uniti e Costa Rica concordando a ogni viaggio prezzo e quantità della cocaina da importare. Queste, dunque, le vicende che hanno condotto l’indagine fino al passo della scorsa notte, quando lo stato di fermo è stato imposto a Franco Fazio, ossia colui che, secondo gli inquirenti, sarebbe il referente in terra calabra del Gigliotti. img1024-700_dettaglio2_polizia-fbi-ndrangheta

Sotto osservazione già diverso tempo, il Fazio avrebbe stretto diversi accordi con le più importanti famiglie di ‘ndrangheta per conto del Gigliotti, apice dell’intera vicenda.

Fazio, svegliato nella notte dagli agenti dello Sco e dell’Fbi, è considerato dagli inquirenti una sorta di soldato nelle mani del boss, un uomo disponibile ad attraversare interi continenti, dalla Calabria a New York e da lì in Costa Rica, per gestire i torbidi rapporti economici e ‘commerciali’ del Gigliotti.

Franco Fazio, tra l’altro candidato alle elezioni comunali di Lamezia Terme nelle liste del centrodestra, non è stato l’unico soggetto interessato dall’operazione notturna, gli agenti hanno posto sotto fermo anche suo fratello Pino, nato a Lametia Terme (CZ) il 21 giugno 1971; Francesco Violi, nato a Sinopoli (RC) il 10 gennaio 1972; Carmine Violi, nato a Sinopoli (RC) il 22 febbraio 1979; Basilio Caparrota, nato a Sant’Onofrio (VV) il 10 settembre 1961; Salvatore Caparrota; Alfonso Santino Papaleo, nato a Cotrone (KR) il 4 novembre 1955; Nicola Preiti, nato a San Calogero (VV) il 31 dicembre 1968; Domenico Berlingeri, detto “Mimmo”, nato a Lamezia Terme (CZ) l’11 gennaio 1980; Cosimo Berlingeri, nato a Oppido Mamertina (RC) il 17 febbraio 1958; Domenico Berlingeri, detto “Mimmo terra nostra”; Antonio Berlingeri, nato a Crotone il 23 dicembre 1992; Alessandro Cacia, nato a Catanzaro il 27 settembre 1983.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Interni, Angelino Alfano. Con la presente operazione, ha sottolineato il capo del dicastero, “è stato inferto un duro colpo al narcotraffico internazionale. Lo Stato ha riportato un altro importante successo, smantellando un’organizzazione criminale che faceva capo alla ‘ndrangheta calabrese e che aveva le sue ramificazioni anche negli Stati Uniti d’America”.

Questi i fatti, ormai triti e ritriti, ai quali nei prossimi giorni si aggiungeranno ulteriori certezze e nuove scoperte che ancora una volta getteranno una venatura di tristezza e sconforto sulla nostra terra. Questi i fatti, dicevamo. E sui fatti v’è poco da interpretare. La notte scorsa i ‘fatti’ si sono presentati senza preavviso in un paese che si considerava quasi un’isola felice in una regione più volte presa d’assalto da episodi di tal genere. In attesa delle prossime e più concrete notizie, Pianopoli dovrà quindi fare i conti anche con questo.

 

 

 

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