RENDE (CS) – All’Università della Calabria non si placa la protesta di un gruppo di aspiranti insegnanti in merito alla questione dei 24 crediti formativi da aquisire per poter partecipare al concorso per i non abilitati. Questa mattina una 50ina di aspiranti insegnanti si sono recati all’ufficio preposto del Rettorato per parlare con i delegati che si occupano del percorso relativo al concorso FIT (24CFU) 2018. «Le nostre domande – spigano – hanno ruotato principalmente attorno alle dinamiche, tempistiche e costi dei CFU da convalidare. Ci è stato risposto che tutte le richieste di convalida pervenute dovranno essere valutate ed eventualmente convalidate entro e non oltre il 2 marzo. In questa fase verrà calcolata la cifra esatta che ogni aspirante docente dovrà pagare per ogni singolo credito da “integrare” (15€ per credito) unitamente ad una quota fissa di 120€ che dovranno pagare a prescindere tutti coloro che vorranno proseguire con l’Unical in questo percorso di acquisizione/certificazione dei crediti pro FIT». «Ci è stato poi precisato – continuano gli aspiranti insegnanti – che pur possedendo un numero pari o superiore a quello richiesto dal decreto per ogni singolo settore disciplinare, l’unical convaliderà solo un numero di credito relativo alla propria offerta formativa (ossia al massimo 2 o 3 cfu per ogni ambito). In sostanza, domani tutti gli aspiranti docenti saranno costretti a seguire “tutti” i corsi senza essere a conoscenza degli esami che dovranno in effetti sostenere a fine percorso». Secondo il racconto degli studenti le risposte dei delegati non sarebbero state neppure chiare, ne tantomeno date con toni pacati. «Un paio di ragazze, a seguito di domande legittime – prosegue una dimostrante -, hanno persino ricevuto minacce di denuncia. Le risposte sono state spesso confusionarie e a volte evase con la scusante del “ci dobbiamo ancora riunire”. Noi ci domandiamo come mai a fronte di tutti questi mesi trascorsi e di corsi alle porte non possiamo ancora avere le idee chiare su cosa ci aspetterà, sia come carico di studio che da un punto di vista più prettamente economico. Ciò che si evince dalle risposte ottenute è che l’università, avendo alle spalle un decreto ministeriale che lascia un margine di autonomia sulla scelta della modalità di erogazione/convalida dei CFU, abbia di fatto compiuto delle “scelte libere” che riducono drasticamente il numero di crediti che saranno convalidati. Tanto per ferie degli esempi: a fronte di un esame da 9 CFU nell’ ambito M-PED/01, l’ Unical convaliderà solamente 2 CFU, oppure, se si possiedono 9CFU in M-DEA/01, saranno “abbonati” solo 3 CFU. È naturale che per raggiungere la somma totale di 24 CFU, sarà necessario coprire più settori del previsto». «La domanda ora è – si chiedono con determinazione -: si tratta veramente di autonomia o abuso?».