AMANTEA (CS) – «La protesta, l’opposizione continua alle trivellazioni de La Calabria che Vuoi parte da lontano, molto lontano. Era il 2 luglio 2013 e Gianluca Gallo, fondatore del nostro movimento, era presidente della IV Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’Ambiente” che si occupava, appunto, di ambiente, urbanistica e tutela del territorio, indisse una riunione per discutere della questione Trivelle perché c’erano «Dubbi e timori legittimi: necessitano approfondimenti e risposte». «Abbiamo ritenuto opportuno riunirci a Roseto – spiegò allora il presidente Gallo – per favorire un più intenso rapporto ed un più fecondo dialogo con i sindaci e gli amministratori dell’area ionica, che da mesi, insieme ai loro colleghi lucani e pugliesi, si stanno battendo, con determinazione e civiltà, per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni tutte una tematica strettamente connessa alla difesa della vocazione territoriale e del suo ecosistema». Il fine era consentire una più consapevole adozione dei necessari provvedimenti da parte della medesima Regione Calabria, ma come ci mostrano i recentissimi sviluppi siamo sulla soglia dell’inizio dei lavori sulla fascia ionica: toccherà prima a Cassano con Laghi di Sibari-Foce del Crati, poi a Corigliano per arrivare via via a degli interventi che toccheranno l’area ionica dal Golfo di Taranto fino alla Provincia di Crotone. Forse molti non si sono ancora resi conto di cosa voglia dire rischiare a tal punto in regioni come la Calabria e la Puglia a fortissima vocazione turistica e agroalimentare. Ora è il momento di incidere ancora di più sulla questione trivellazioni promuovendo iniziative per raggiungere il quorum al referendum del prossimo 17 aprile e tentare il tutto per tutto e bloccare l’inizio dei lavori.Bisogna smascherare chi ha remato contro i nostri territori, metterli all’angolo e far sapere ai cittadini dove ci hanno portato. Bisogna lavorare perché l’opera scellerata di chi ha voluto le trivelle a livello politico e chi le ha favorite, nei fatti, venga resa pubblica e bloccata. Perché siamo ancora in tempo se saremo uniti.Diciamo Sì per dire No alle trivellazioni e al rinnovo delle concessioni. L’oro della Calabria è un altro, sta sì sottoterra ma si chiama madre natura con l’agricoltura, sta nelle sue meraviglie archeologiche e turistiche. E su queste si deve confluire e lavorare. Trivelle ma non solo, il tesseramento è stato prolungato fino a fine marzo e a breve si indiranno i congressi locali e provinciali per le nomine dei direttivi e delle relative cariche. Si è fatto anche il punto sulle Amministrative 2016 attraverso le relazioni dei responsabili di circolo già formati e che già dallo scorso giugno operano sul territorio calabrese. La Calabria che vuoi cresce giorno dopo giorno al fianco dei cittadini. Siamo solo all’inizio, ora sotto con le iniziative NO-TRIV e Amministrative 2016.