COSENZA – La Federazione FILT – CGL ( Federazione Italiana Lavoratori Trasporti) denuncia attraverso un documento, la situazione «discriminatoria che si sta verificando nell’anzieda di trasporti Amaco». Di seguito quanto riportato nel documento.
«Questa O.S. vuole denunciare la grave situazione discriminatoria, che si perpetra
nell’azienda municipalizzata di Cosenza AMACO S.P.A., nei confronti di alcuni lavoratori, ai quali, a
differenza di altri, sono richieste particolari prestazioni lavorative, anche oltre l’orario di lavoro,
senza riconoscimento retributivo ed in violazione dei tempi di recupero delle energie psicofisiche,
nell’alternanza riposo lavoro nelle 24 ore, sottoponendo gli stessi a rischi, probabilmente anche al
di fuori da coperture assicurative».
«Procediamo con ordine; l’AMACO, azienda partecipata al 100% dal comune di Cosenza,
vanta un organico di circa 170 dipendenti; di questi circa 100, rivestono la qualifica di operatore
d’esercizio (autisti di autobus), fra questi circa cinquanta assunti progressivamente a seguito
dell’ultimo concorso tenutosi una decina di anni fa.
Orbene, il servizio in cui queste anomalie si consumano è denominato “AL VOLO”. Trattasi
di servizio a chiamata, che si differenzia dal trasporto pubblico tradizionale per il quale la regione
Calabria riconosce all’azienda, un indennizzo chilometrico.
Il servizio AL VOLO, invece, dovrebbe autofinanziarsi, ma evidentemente i ricavi non
garantiscono una tale sicurezza gestionale, tanto è vero che sempre maggiori competenze
vengono assegnate ai conducenti, dai quali, come dicevamo, si pretendono prestazioni che vanno
al di là dei loro compiti e del normale orario di lavoro, anche a scapito della sicurezza dei lavoratori
e dei passeggeri. Infatti durante quello che dovrebbe essere il tempo di riposo, il conducente,
fornito di smartphone aziendale, deve gestire le prenotazioni e organizzare gli appuntamenti,
effettuando telefonate ai singoli utenti; terminato il servizio, è poi chiamato ad effettuare il
versamento degli incassi, anche questo spesso fuori dall’orario di lavoro, si aggiunga tutto ciò alle
oltre dieci ore di nastro lavorativo, con inizio e termine delle prestazioni anche durante la notte, e
poi chiediamoci quante ore un lavoratore deve rimanere a disposizione dell’azienda?
Ciò palesa tra l’altro, assoluta improvvisazione nell’organizzazione del lavoro stesso, tanto
che, è lasciato al “libero arbitrio” del conducente stabilire il percorso da seguire per il “recupero”
dei passeggeri che hanno prenotato, in questo modo diventa assai opinabile l’operato del
conducente, in caso di un qualsiasi inconveniente o incidente. Il fatto che si tratti di un lavoro disagiato, lo evidenzia anche la particolare attenzione che manifesta l’azienda agli operatori del settore, allorquando al lavoratore che rientra da una mancata prestazione sul servizio AL VOLO, viene assegnato nuovamente lo stesso servizio a scapito della regolare turnazione. Quasi a “punire” l’assenza del lavoratore, evidenziando
comportamenti che potremmo definire persecutori. Questa particolare “attenzione” non viene
invece riservata per le mancate prestazioni su altri turni assegnati in altri settori.
Si consideri poi, che a differenza degli altri colleghi, chi è assegnato a questi turni, di solito
viene messo a conoscenza del servizio da svolgere con un preavviso anche inferiore alle 24 ore,
precludendo l’organizzazione delle relazioni personali e familiari.
Se a tutto ciò aggiungiamo che solo una piccola parte, del totale degli operatori d’esercizio
(circa un quarto), sono richieste tali prestazioni lavorative, capirete bene che è assolutamente
intollerabile e vessatoria tale condizione lavorativa.
L’allarme di questa O.S., si fa sempre più pressante, in considerazione del fatto che sempre
più frequente è l’utilizzo dei lavoratori verso queste forme di lavoro “stravaganti”, infatti l’AMACO ha incrementato il servizio, affiancando alle navette da e per l’aeroporto di Lamezia Terme, con
navette per la stazione di Paola, con servizi particolari sempre denominati AL VOLO, riservati ad
utenti che prenotano per effettuare lo shopping in città, piuttosto che programmare le uscite nel
week end.
Con la presente intendiamo sensibilizzare l’opinione pubblica, ma sopratutto spronare un
intervento di chi dovrebbe esercitare una funzione di controllo sull’azienda, ci riferiamo alla
Regione Calabria, alla giunta comunale, ma anche ai consiglieri tutti, così come all’associazione
datoriale ASSTRA, ovviamente riservandoci di tutelare gli interessi dei lavoratori, nelle sedi
opportune».