Ambiente, rivoluzione nel campo della depurazione

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ROMA – Fallita l’esperienza dei Commissari straordinari, nominati per far fronte allo stato critico della depurazione in Italia e alle procedure d’infrazione relative alla violazione della disciplina europea in materia di acque reflue «l’attività dei Commissari nominati sarà ridotta in capo a un unico Commissario straordinario per la realizzazione e l’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione degli agglomerati urbani oggetto delle due infrazioni». Ad affermarlo è il ministro dell’Ambiente Galletti. Il Commissario unico «dotato dei necessari poteri straordinari ed acceleratori, dovrà dedicarsi in via esclusiva alla realizzazione degli interventi. A ciò si aggiunge il supporto di una segreteria tecnica, composta da un massimo di sei esperti». Il Commissario unico sarà nominato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto), e resterà in carica per un triennio. «Al Commissario unico sarà corrisposto un compenso costituito da una parte fissa che non potrà superare 50mila euro annui e una parte variabile, nella misura massima di 50mila euro annui, strettamente correlata al raggiungimento degli obiettivi e al rispetto dei tempi di realizzazione degli interventi». I Commissari straordinari «cesseranno dal proprio incarico a far data dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri».

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