ACRI (CS) – Sono le 10,35 quando le campane della Basilica di Sant’Angelo d’Acri suonano a festa. Papa Francesco, con il rito della Canonizzazione, ha appena proclamato Santo universale il frate cappuccino Angelo d’Acri, al secolo Luca Antonio Falcone, elevandolo agli onori degli altari. Angelo d’Acri diventa così il quarto Santo della provincia di Cosenza, il quinto in tutta la Calabria. Insieme a lui canonizza altri 34 beati.
A San Pietro sventolano cappellini e fazzoletti bianchi e gialli da parte della delegazione dei sei mila acresi accorsi per salutare il nuovo Santo. capeggiati dal sindaco Pino Capalbo e dal presidente della Regione Mario Oliverio. Nel piazzale antistante la Basilica cittadina, alla presenza di un migliaio di persone, è un tripudio di gioia ed emozioni, in un abbraccio ideale con i pellegrini presenti in Vaticano.
C’è gente arrivata fin dall’Australia per seguire lo straordinario evento. Anziani che si commuovono perchè hanno aspettato questo giorno tutta una vita. Bambini vestiti con il saio del frate o con la casacca celebrativa.
Da oggi la Calabria ha un Santo in più in Paradiso.
La prima Messa con Sant’Angelo in Basilica
Concluso in San Pietro il rito della Canonizzazione, nella Basilicata di Acri ha inizio la prima Celebrazione Eucaristica in onore del nuovo Santo, alla presenza di autorità militari e civili. Emozionato il celebrante Don Giampiero Fiore che nel corso della antifona di ingresso ha esordito: «Questo è un giorno importante per noi, per la nostra Arcidiocesi e per la nostra Comunità. Oggi il Signore ha visitato Acri».
Nel corso dell’Omelia gli applausi dei fedeli dopo che il parroco ha fatto gli auguri a tutti i presenti e ha ricordato chi non c’è più, le persone care che prima di altri hanno avuto forte devozione per Sant’Angelo d’Acri. Infine l’auspicio a vivere secondo il messaggio spirituale di Angelo, che nel 1700 ha camminato per le vie del Paese. La celebrazione si chiude quindi con un bene augurante “Evviva Sant’Angelo, evviva Acri”.