COSENZA – «Se Scura riduce il tetto di spesa i calabresi avranno meno prestazioni sanitarie private». Non usano mezzi termini Francesco Bilotta e Edoardo Macino, rispettivamente presidente di Asa, associazione strutture accreditate, e di Anisap, istituzioni sanitarie private. «È quello che il commissario alla Salute della Regione Calabria ci ha comunicato intende fare. Cioè – dice Bilotta – vuole spostare risorse economiche dalla specialistica ambulatoriale ad alcuni settori delle cliniche private. Una scelta, quella di Scura, che andrebbe a penalizzare fortemente i nostri corregionali rispetto al resto dell’Italia. Nel nostro Paese, infatti, ogni abitante può godere di 16 prestazioni sanitarie; i calabresi, considerando costanti quelle erogate dal servizio pubblico e tenendo presente le difficoltà che gli ospedali stanno vivendo, solo 8, cioè la metà. Questo taglio di circa il 15% (una riduzione di quasi 10 milioni di euro rispetto al 2016) si aggiunge a quello operato nel 2016 ( 8% in meno rispetto al 2015), cioè altri quasi 5 milioni. Quello che preoccupa moltissimo – aggiunge Macino – è la confusione che appalesa il commissario Scura quando afferma che le prestazioni sono del 15,7% e che vanno ridotte al 12%. Cosa assolutamente inesatta, e lo abbiamo chiaramente dimostrato a Scura citando come fonte il ministero delle Finanze che, tra l’altro, il commissario aveva nelle sue mani proprio nel momento in cui noi lo dicevamo. Disattenzione? Distrazione? Certo, una cosa che ci rammarica molto è la scarsa memoria del commissario Scura perché a nulla è valso ricordargli che, con suo decreto 25 del 2017, assieme ad Urbani, aveva programmato 12 prestazioni ad abitante! Ma il commissario ci ha precisato che per lui era solo un auspicio e che bisogna, poi, sempre fare i conti con la cassa. Inevitabile, da parte nostra, pensare, quindi, ad un necessità di Scura di risparmiare sulla spesa sanitaria privata. Ma la nostra illusione – dice ancora Macino – è stata subito smentita dal fatto che i soldi che si andrebbero a risparmiare sono già destinati ad alcune case di cura private, e che tale spostamento di risorse economiche è stato già previsto nel suo decreto 135 del dicembre 2016. È difficile discutere con qualcuno che dà l’impressione di non conoscere la materia in discussione. È difficile ed è anche preoccupante. Carenza che si manifesta anche quando il commissario dimentica che il Tar Calabria ha (già) annullato i (suoi) decreti sui tagli delle prestazioni specialistiche degli anni 2014, 2015 e 2016. Insomma, ci pare sia arrivato il momento che il presidente Gentiloni ed il presidente Oliverio si adoperino in fretta per trovare un commissario competente e con solida memoria. Per intanto – conclude Bilotta – a rimetterci saranno sempre, come al solito, i cittadini che da settembre dovranno rinunciare a diverse analisi nei laboratori privati».