Appelli straordinari Unical, Provenzano stempera la polemica

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RENDE (CS) – La questione sulle rivendicazioni di paternità per l’approvazione degli appelli straordinari all’Università della Calabria continua ma non tutti ne accentuano i toni. La polemica non viene cavalcata dal senatore accademico Davide Provenzano – eletto con la lista Athena – il quale, senza attacchi aperti a nessuno, ma partendo dal proprio percorso personale. «Dal mio percorso di crescita personale posso trarre una conclusione: quando mi avvicinai al mondo delle arti marziali, circa 12 anni fa, ero tutto un’altra persona, interessata a situazioni che mi causavano un equilibrio sbagliato. Ad oggi posso dire che il mio pensiero è cambiato: ognuno di noi, nel corso della vita, dovrebbe fare quotidianamente un’autoanalisi, comportarsi con umiltà e dovrebbe essere cosciente delle proprie capacità. Cosa più importante, ognuno di noi deve scoprire quale è il proprio senso della vita. Il punto fondamentale è questo: “La vera battaglia non è contro gli altri, ma con noi stessi.”». Davide ProvenzanoPoi Provenzano, generalmente poco incline alla visibilità mediatica, richiama al vero nocciolo della questione: gli interessi degli studenti. «Ritornando all’argomento inerente al nostro contesto, personalmente – spiega – preferisco rimanere concentrato sugli obiettivi che ci pone questo mandato da senatori accademici: tutelare la componente studentesca. Bisogna lavorare in silenzio e diffondere i risultati, positivi o negativi che siano, attraverso i media, utilizzando essa in maniera responsabile. Sono convinto che i quattro senatori della compagine studentesca possano dare tanto a questo Ateneo, con l’unica condizione di collaborazione vera e non fittizia. Mi sento in dovere di sottolineare, ancora una volta, che l’operato del gruppo, o dei singoli, non deve essere, esclusivamente, motivo per accrescere il proprio ego, ma motivo di crescita interiore. Allora basta strumentalizzare!». Provenzano conclude poi con un auspicio: «Lavoriamo in silenzio e dimostriamo quello che siamo. Auguro un buon lavoro a tutti e rimango, oggi ancor di più, a disposizione e al servizio di tutti gli studenti dell’Università della Calabria».

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