Area industriale di Rende, le denunce del M5S “inchiodano” Comune e Arpacal e smuovono il Ministero

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Rende (Cs) – La lente d’ingrandimento del Ministero dell’Ambiente si posa sull’area industriale di Rende. In seguito alla denuncia presentata dai Portavoce del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, Paolo Parentela e Domenico Miceli, relativa alla presenza nelle acque di concentrazione di inquinanti superiori ai valori stabiliti per legge, il dicastero ha chiesto chiarimenti al Comune di Rende e all’Agenzia regionale per l’ambiente. I due enti dovranno ora relazionare sullo stato d’inquinamento delle acque in esame “nonché – si legge nella missiva inviata dalla Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque – sulle misure adottate o in corso di adozione per la tutela dell’ambiente”. In particolare l’Arpacal è tenuta a mettere a disposizione la documentazione relativa ai referti delle analisi effettuate dalla stessa Agenzia sui corpi idrici superficiali e sotterranei coinvolti. “La mission del progetto Punto Zero Acqua è proprio quella di mantenere alta l’attenzione su zone a forte rischio d’inquinamento – dice l’europarlamentare Laura Ferrara, che ha promosso e finanziato il progetto -. I valori relativi all’area industriale di Rende ci hanno effettivamente preoccupato e il tempestivo intervento del Ministero non lascia dubbi sul fatto che gli enti preposti sono tenuti nell’immediato ad assumersi le proprie responsabilità tanto nel controllo quanto nella risoluzione del problema, laddove si dovessero riscontrare ancora valori alterati rispetto a quelli previsti per legge”. “Ancora una volta l’Arpacal risulta essere completamente scollata dalle politiche di tutela ambientale del nostro territorio – spiega il portavoce alla Camera, Paolo Parentela -. A questo richiamo formale del Ministero dia risposte certe e celeri. Insomma non proceda con la stessa lentezza ed ostruzionismo del Progetto Miapi, del quale stiamo ancora aspettando i risultati. Rinnovo la mia richiesta al Governo di utilizzare i fondi Cipe per risolvere le emergenze idriche e agevolare le necessarie bonifiche”. “Proprio ieri in Consiglio comunale il sindaco Manna definiva il nostro operato sulle tematiche ambientali come mera polemica strumentale – dice il portavoce al Comune di Rende, Domenico Miceli -. Ebbene, ora che grazie alla nostra denuncia lo sprone arriva direttamente dal Governo, il primo cittadino è inchiodato alle sue responsabilità e dovrà dimostrare una volta per tutte qual è la sua idea di rispetto dell’ambiente e salvaguardia della salute dei cittadini e che posto occupa nella sua agenda del “fare” la bonifica dell’area industriale”.

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