«Basta guerre fratricide». Appello dei docenti ad Oliverio

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Prendere in mano la situazione per evitare una guerra fratricida tra colleghi. Lo chiedono gli insegnanti calabresi inseriti nelle GAE, le Graduatorie ad esaurimento, al presidente Oliverio, all’indomani dell’emendamento Puglisi. Il provvedimento, approvato in primavera, ha annullato il vincolo triennale di permanenza dei nuovi assunti consentendo loro di inoltrare domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. Vengono così a ridursi i posti disponibili per i docenti delle GAE i quli, nella missiva indirizzata ad Oliverio, chiedono al governatore «la tutela ed il diritto ad una dignità da rispettare. Potranno apparire esasperate queste parole ma, ci creda, è la sensazione che in questo momento ci sta schiacciando di fronte ad una impotenza che ci sconforta – scrivono – sentirsi esclusi da ogni forma di considerazione, sebbene questa sia oltre che prevista da una legge, logica conseguenza dello stato di “cittadino italiano” ci  lascia senza parole. Come ormai risaputo, lo scorso anno la legge 107 in questione definita “La Buona Scuola” ha prodotto, tra le tante cose, una situazione che metteva le centinaia di migliaia di insegnanti italiani inseriti nelle GAE di fronte a due possibilità: accettare la proposta per il ruolo scegliendo 100 province ed essere destinati in una tra quelle indicate, con la consapevolezza di dover emigrare nel 90% dei casi, visti i numeri di posti disponibili in Calabria, altrimenti si veniva depennati oppure non accettare la suddetta proposta e avviarsi verso l’ ordalia delle GAE aspettando il fatidico turno per il ruolo. Ovviamente – rimarcano – ognuno ha fatto le proprie scelte, in quel momento, in virtù delle informazioni che la legge ci aveva dato, in virtù di quanto le norme stabilivano in quella data, col presupposto in molti casi che tanti di noi non volevano ritornare ad essere emigrati per lavorare;  avendo già fatto la trafila delle esperienze al nord, lasciando le famiglie ed i figli per anni, tutti quegli anni che ci hanno fatto accumulare quei punteggi utili, potenzialmente tramite le GAE, a raggiungere il nostro tanto ambito posto di lavoro; con la consapevolezza, conti alla mano che la tutela dei nostri diritti ci sarebbe stata in ogni caso. Quest’anno, a decisioni e ad assunzioni avvenute, l’emendamento Puglisi ha annullato il vincolo triennale di permanenza dei nuovi assunti; pertanto anche i colleghi di fase B e di fase C, che l’anno scorso hanno deciso consapevolmente di produrre domanda per tutte le 100 province italiane, hanno potuto inoltrare domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. La conseguenza è la perdita dei posti che spettavano a noi docenti presenti nelle GAE. Ancora una volta assistiamo al cambio delle carte in tavola da parte dei promotori di quella “Buona Scuola” che finora ha fatto vedere solo il male. Lei Presidente Oliverio, lo scorso 5 agosto, ha giustamente scritto una lettera al Ministro dell’Istruzione Giannini ed al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouché per chiedere la tutela di tutti quei 540 insegnanti interessati dal piano straordinario delle assunzioni, secondo dei principi che non possono essere sicuramente obiettati ma, nella stessa lettera non si è tenuto conto,  forse, che ci sono altre centinaia di insegnanti calabresi rimasti volontariamente nelle GAE per i motivi sopra espressi, per i quali andrebbe chiesta la medesima tutela, non fosse altro perché la legge stessa lo prevedeva e questo emendamento la sta cambiando. In virtù di tutto questo ed in virtù dell’essere anche noi cittadini di questa Regione – concludono – Le chiediamo di prendere in mano anche questa vicenda e questa problematica attivandosi con urgenza per porre rimedio ad una situazione che paradossalmente ci sta mettendo gli uni contro gli altri, in una “guerra fratricida” fra colleghi».

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