Bocciata la centrale del Mercure: “vinta una battaglia durata oltre vent’anni”

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LAINO BORGO (CS) – Una battaglia durata oltre vent’anni e che, finalmente, ha trovato un felice epilogo per l’ambiente e la salute dei calabresi, oltre che per uno sviluppo certo e sostenibile: bocciata la centrale termoelettrica del Mercure, nel cuore del Parco del Pollino.

A stabilirlo è stata la Giunta regionale della Calabria, presieduta da Roberto Occhiuto, che ha approvando il Piano del Parco, senza concedere deroghe alla potenza della centrale. Il Pollino, perciò, non ospiterà più megacentrali a biomasse, pericolose per la salute dei cittadini e per l’ambiente, ma anche per lo sviluppo turistico ed economico del territorio.

Questa disposizione mette così fine ad una vertenza ambientale tristemente nota in tutta Italia ed anche oltre i nostri confini, caratterizzata dalla presenza di una enorme centrale a biomasse, di 41megawat elettrici, collocata in un parco nazionale, e quello del Pollino è il più grande d’Italia, nonché zona di protezione speciale(ZPS) dell’Unione Europea e patrimonio Unesco.

“In questi lunghi anni non abbiamo mai smesso di lottare – dichiara il consigliere regionale Ferdinando Laghi, vice presidente di ISDE Italia – Medici per l’Ambiente, che ha fatto di questa tematica una delle sue più grandi battaglie di attivismo ambientalista – insieme ai cittadini e a Sindaci della Valle del Mercure, e agli ambientalisti uniti nel Forum “Stefano Gioia” – di cui Laghi, assieme alla lucana Antonietta Lauria è portavoce- comprensivo di oltre 50 associazioni sparse su tutto il territorio nazionale, per contrastare quella che è stata spesso definita una vergogna italiana”.

“Si tratta di una centrale che ogni anno brucia circa 350mila tonnellate di alberi – fa sapere Laghi – ed emette, con la combustione delle biomasse, polveri sottili ed altre sostanze nocive, con un impatto ambientale considerevole, cui si aggiungono i gas di scarico degli oltre 100 TIR -in andata e ritorno- che, tra le altre cose, vanno anche a congestionare la già problematica viabilità del Parco.

“Voglio ringraziare il Presidente Occhiuto che ha dimostrato coraggio e determinazione nel difendere gli interessi veri dei calabresi – continua Laghi – senza valutare vantaggi d’altra e diversa natura, che la deroga avrebbe assicurato. Coraggio e determinazione che in tanti, per troppi anni, non hanno avuto.”

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