RENDE (CS) – Sul caro-tasse universitarie arriva la secca presa di posizione del rettore Gino Mirocle Crisci, il quale sull’aumento della seconda rata delle tasse universitarie sui propri social ha replicato alla posizione assunta da alcuni rappresentanti degli studenti (ultima in ordine di tempo Elisa Scalercio di Alfa). «E’ vero che c’è stato un piccolo incremento della cifra – precisa Crisci -, che però non supera i 265 euro e solo per i valori Isee superiori a 46.000 euro. Le tasse sono aumentate in modo progressivo e l’incremento è stato davvero minimo sui redditi più bassi. Questa decisione non è stata presa in modo arbitrario, ma per sopperire al minore introito di tasse versate dagli studenti che sono diventati esenti, alla luce dell’allargamento della fascia fino a redditi di 23.000 euro. Un’attenzione particolare che abbiamo voluto riservare alle famiglie meno abbienti, essendo la nostra l’unica università in Calabria ad aver concesso tale innalzamento. Questo allargamento di fascia ha consentito l’accesso ai benefici per oltre 1500 nuovi studenti, che altrimenti avrebbero avuto serie difficoltà ad iscriversi ad un corso di studi».
«E’ infine falso -prosegue – che la tassa per il diritto allo studio sia aumentata, al contrario è rimasta esattamente uguale allo scorso anno. Chi oggi si troverà a versare una differenza, dovrà farlo perché a settembre è stata pagata una prima tranche identica per tutti, senza tener conto del reddito Isee. Quelli con il reddito più alto, a giugno, dovranno integrare quel primo versamento per arrivare alla quota finale. Quello che è cambiato, dunque, non è la cifra ma la modalità di pagamento in due tranche».
Quindi la stoccata finale: «Vorrei infine far notare ad alcuni rappresentanti degli studenti – conclude il Rettore – che divulgare notizie false e allarmistiche serve soltanto a danneggiare l’immagine dell’Unical. Per evitarlo, basterebbe semplicemente documentarsi, leggendo, quantomeno, le disposizioni sulle tasse».
«Aumento dovuto al maggior numero di idonei»