CATANZARO – Nell’Aula magna A dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro ha avuto luogo un evento formativo organizzato dall’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Cagliari, dal Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università Magna Graecia e dall’ASP di Catanzaro-SerD di Lamezia Terme. Il tema dell’incontro è stato il “Gioco D’Azzardo Patologico – GAP, dalla Neurobiologia sperimentale alla clinica”. L’iniziativa ha consentito di affrontare la GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) che, in Calabria, viste le caratteristiche di povertà economica e sociale di questa regione, rappresenta una problematica molto diffusa e oramai di vaste dimensioni. La giornata di lavoro ha visto la partecipazione di tutti gli operatori della Regione Calabria (pubblici, privato sociale, volontariato) che sono impegnati quotidianamente nell’arginare la diffusione di questa grave patologia. Si sono avvicendati, come relatori, illustri personalità di caratura nazionale che hanno affrontato tutti gli aspetti (da quello neurobiologico, genetico, epigenetico, epidemiologico, farmacologico), che caratterizzano questa condizione. Il business del gioco d’azzardo legalizzato è enorme: nel 2012 in Italia, sono stati giocati oltre 80 miliardi di euro, per un incasso netto da parte dello Stato di 8 miliardi, ponendo, con tali dati, l’industria del gioco lecito al quinto posto nella nazione per volume di affari.
A fronte di questi enormi vantaggi economici, vi sono però degli ingenti costi sociali che questo gigantesco business provoca. Tra di essi una importanza particolare assume la sempre più crescente diffusione del GAP, stimando attualmente in circa un milione le persone a rischio dipendenza. Una malattia sempre più comune perché favorita proprio dalla vasta gamma di giochi “legalizzati”, nonché dalla crisi economica che spinge le persone ad affidarsi al gioco come fonte di guadagno.