COSENZA – «I Consorzi di bonifica, quando sono valorizzati, non solo sono esempio di efficienza operativa, ma sono portatori di valori e buone pratiche a servizio del territorio».
Questo – dichiara Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – che ribadisce che «la rete di Bonifica, pur nella drammaticità di un evento estremo, ha tenuto. In diretta collaborazione con le Istituzioni competenti poi, i Consorzi di Bonifica, prontamente intervenuti nella fase emergenziale, hanno intensificato anche gli interventi post-nubifragio, rimuovendo i materiali, che possono ostruire gli alvei».
«Questo – continua Aceto- nonostante da anni si attenda il trasferimento delle competenze e risorse sui corsi d’acqua calabresi ai consorzi di bonifica, seppur la legge lo preveda e noi – afferma – lo abbiamo chiesto insistentemente. Troppo spesso – evidenzia il presidente di Coldiretti Calabria – sfugge che i Consorzi di Bonifica sono l’unica esperienza concreta di federalismo fiscale perché, attraverso il contributo di bonifica, ricevono risorse dai consorziati, destinate ad essere reinvestite nel territorio per l’ordinaria attività di manutenzione idrogeologica; per questo, non ricadono nella spesa pubblica, ma anzi apportano risorse aggiuntive. Quelle risorse – aggiunge – che in questi anni sono clamorosamente mancate, quasi azzerate e che comunque non risultano sufficienti per poter realizzare tutte le opere necessarie a limitare i danni conseguenti ai cambiamenti climatici e conseguenti eventi eccezionali. E’ evidente, che occorre necessariamente un incremento dell’impegno economico da parte della Regione per garantire sia la sicurezza territoriale, alimentare e ambientale in una prospettiva di sviluppo sostenibile dell’economia e dell’occupazione, Non è più procrastinabile quindi un programma di messa in sicurezza del territorio attraverso la manutenzione preventive perché ormai è dimostrato che intervenire dopo costa molto di più».
Per quanto riguarda le proposte da attivare subito – riferisce – sono già sul tavolo del presidente Oliverio e riguardano: intervento presso il Mipaaf e Agea Coordinamento per garantire l’erogazione in tempi rapidi degli anticipi PAC e PSR relativi all’annualità 2018 e pregresse a tutti gli agricoltori danneggiati affinché possano ricevere da subito fino al 85% dell’importo annuale già determinato.
E poi ancora riconoscere lo stato di calamità naturale affinché sia reso ammissibile il 100% del contributo per il ripristino delle strutture, impianti e viabilità aziendale; adozione immediata di un bando dedicato sulla misura 5 del PSR “Ripristino del potenziale produttivo agricolo”, concordando con la Commissione UE, l’eventuale procedura per lo spostamento delle risorse; adozione di un bando tematico con delle risorse del Fondo di Coesione per intervenire sulla viabilità comunale, acquedotti rurali e, soprattutto sulla immediata pulizia dei torrenti e delle rete idraulica di competenza delle Regione al fine di scongiurare drammatiche repliche e risarcimenti consistenti a carico della Regione; sospensione mutui, contributi INPS e altri oneri per almeno 2 annualità; richiesta al Mipaaf per l’assegnazione delle risorse per la compensazione dei danni derivanti dalla perdita totale delle produzioni;. Ed ancora, nelle more dell’adozione dei provvedimenti suggeriti, predisporre una procedura transitoria che consenta l’immediata presentazione delle domande al Dipartimento Agricoltura da parte degli agricoltori danneggiati e la contestuale costituzione di una task-force dedicata allo svolgimento rapido delle istruttorie e dell’accertamento dei danni affinché le spese di ripristino siano ammissibili retroattivamente se successive alla data del 4 ottobre.