Coldiretti, Molinaro:« La politica regionale manca di operatività pragmatica»

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CATANZARO – «Che fine ha fatto l’UOA “Difesa del suolo, rischio e sistemazione idrogeologica” che fa capo alla Presidenza della Giunta Regionale, istituita all’inizio di questa legislatura?- chiede Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria. Era una ottima strategia organizzativa poiché aveva l’imprimatur della Presidenza e permetteva una visione d’insieme, coordinata e concreta. Le continue emergenze sono sicuramente sfide difficili, ma si continua a non intervenire sugli obiettivi strategici per mettere in sicurezza il territorio. La Calabria frana nell’ordinarietà e la responsabilità è della politica che è sicuramente distratta e poco pragmatica. Un territorio a rischio che determina forti penalizzazione per i cittadini e gli agricoltori che vivono nelle aree interne e rurali, che sta causando una perdita economica all’agricoltura ed un isolamento di molti territori. La Protezione Civile, rappresenta il pronto soccorso, poi ci vuole l’equipe per curare il territorio. Questa capacità continua a non esserci. Non ci sono strategie misurabili in linea con le realizzazioni del progetto “ItaliaSicura” e se qualche intervento viene fatto è parziale e non completo. Non si susseguono interventi puntuali di messa in sicurezza puntando alla riqualificazione e alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e del territorio. Nonostante il susseguirsi di calamità, nella nostra Regione si continua a trascurare la difesa idrogeologica. Un esempio emblematico sono le fiumare e i torrenti che continuano a non essere regimate e pulite ma da anni non si effettua nessun intervento. Consideriamo necessario che il Presidente Oliverio e la sua Giunta operi una inversione di marcia e cambi velocità d’azione e strategia di intervento anche perché sembrerebbe che le risorse ci sono- Fondi Comunitari, Patto per la Calabria, APQ dissesto idrogeologico, Piani Attuativi di Forestazione etc. Ecco perché non vogliamo rassegnarci e rinunciare ad una Calabria sicura su cui vivere e sviluppare agricoltura e agroalimentare».

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