RENDE (Cs) – «La nuova riflessione del nostro Comitato riunitosi a Rende ha avuto come oggetto questa la legge elettorale per le elezioni politiche (il cosiddetto “Rosatellum”) convenendo che resta la peggiore legge della storia repubblicana italiana sia ai fini del funzionamento dell’istituto parlamentare, sia della stessa forma di governo: una riforma elettorale che permettesse di scegliere il candidato era necessaria. Attraverso la previsione di liste interamente bloccate viene dunque sottratto agli elettori ogni potere di scelta dei candidati. D’altronde nessuna delle riforme maggioritarie dal 1993 al 2017 è riuscita ad equilibrare la rappresentanza del corpo sociale e gestione della sfera pubblica. Invero si evincono un dubbio criterio di assegnazione del premio di maggioranza e, appunto, il limitato potere di scelta dei candidati da parte degli elettori che hanno generato un sistema politico fallimentare nella prospettiva bipolare utilizzando lo strumento delle coalizioni, eccessiva frammentazione delle forze in campo con i relativi fenomeni di trasformismo parlamentare e, infine, il distacco crescente che oggi si registra tra corpo elettorale e istituzioni che sta conducendo al sempre più diffuso astensionismo elettorale. Crisi politica, vuoto democratico! Così come, sullo sfondo, sarebbe ugualmente auspicabile l’abbinamento della nuova legge elettorale ad un intervento legislativo su un funzionamento dei partiti migliore di quello attuale: una legge generale sui partiti politici in grado di affrontare i problemi, tuttora irrisolti dagli altri interventi, del finanziamento e del metodo democratico nella vita interna dei partiti». Queste le parole del portavoce del Comunità in partecipazione diretta – Comitato di cittadini di Rende.