Confermato il no verso la VQR

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unicalRENDE (CS) – Confermato il no verso la VQR da parte del 22% dei docenti e ricercatori dell’Università della Calabria – Lo ha stabilito stamani l’assemblea, svoltasi presso l’University Club, presieduta dal prof. Ivar Massabò, che ha dibattuto ampiamente sullo stato delle cose nell’ambito del sistema universitario italiano, difendendo le qualità e le potenzialità dell’Università pubblica rispetto a quella privata, rivendicando il diritto nella tutela della carriera accademica, denunciando la scarsa capacità contrattuale della Crui nei confronti del governo, accusato di trascurare la valorizzazione delle  potenzialità scientifiche e culturali del corpo dei ricercatori gravitanti nell’ambito del sistema universitario statale italiano, come quello di considerare la rivisitazione dei metodi e regolamenti necessari a dare la giusta valutazione alla produzione scientifica rispettando il valore effettivo del merito. Dal dibattito, abbastanza animato, sono scaturite delle proposte interessanti nel senso di dare continuità ai momenti d’incontro e discussione in preparazione della manifestazione del 21 marzo che dovrebbe servire a chiarire rapporti e posizioni tra le Università del Sud e quelle del Nord Italia; di allargare la discussione coinvolgendo gli studenti, il personale tecnico amministrativo e le organizzazioni sindacali; mentre per quanto riguarda la posizione e collocazione dell’Università della Calabria è stato auspicato la costituzione di un Comitato di tutela dell’UniCal che sappia promuovere finalità e contenuti presenti nel suo percorso innovativo risalente alla sua legge istitutiva ed al suo primo statuto. A chiusura del dibattito è stata approvata una mozione con l’intento di indirizzarla al Rettore per un regolare seguito di competenza, nella quale viene espressa una forte preoccupazione per il definanziamento costante del sistema universitario italiano; la redistribuzione dei finanziamenti pubblici alla ricerca mediante l’utilizzo della VQR nella sua forma attuale, che ridisegna la geografia del sistema universitario italiano; i tagli operati al supporto economico al diritto allo studio; il blocco degli scatti stipendiali e la disparità di trattamento riservata ai docenti universitari rispetto ad altre categorie del pubblico impiego; il processo di estrema burocratizzazione del sistema universitario; il mancato rispetto della cadenza di legge nelle procedure di abilitazione. Viene sottolineata l’importanza della formazione universitaria ed il ruolo centrale dei Professori e Ricercatori universitari per lo sviluppo e la ripresa economica del paese e per il suo miglioramento culturale. Viene, altresì richiesto alle  istituzioni di farsi attive e convinte portatrici, nelle opportune sedi, delle seguenti istanze: l’elaborazione di un progetto di rilancio del sistema universitario che preveda adeguati finanziamenti per l’attività di ricerca ed un rafforzamento dell’organico, che negli ultimi 10 anni ha perso circa 20.000 unità; un confronto che consenta di elaborare processi di valutazione delle attività di ricerca e di didattica condivisi; lo sblocco delle classi e degli scatti stipendiali a partire dal 1° gennaio 2015 e riconoscimento giuridico del quadriennio 2011-2014; un progetto di supporto economico al diritto allo studio, soprattutto per le università delle regioni del sud del paese che, sempre più spesso, soffrono di un considerevole calo di studenti a causa delle difficili condizioni economiche in cui versano i territori su cui esse insistono. Nella mozione, indirizzata al Rettore, prof. Gino Mirocle Crisci, viene ribadito per senso di responsabilità verso la stessa Università della Calabria che ora, più che mai, è necessario confermare, con forza, le azioni di protesta, condivise a livello nazionale, che si dimostrano efficaci e che si concretizzano con l’astensione dalla partecipazione all’esercizio VQR 2011-2014, sia in qualità di “addetti alla ricerca”, sia in qualità di “revisori”.

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