RENDE (CS) – «Il provvedimento teso a congelare la situazione delle maestre diplomate ricorsiste per altri 120 giorni è un elogio alla disonestà e alla scorrettezza. Sono venuti meno- continuano gli esponenti del Coordinamento di Scienze della formazione primaria- i tre poteri ed è stata elusa una sentenza del Consiglio di Stato per tutelare chi, in virtù di un ricorso infondato (valore abilitante non è sinonimo di valore concorsuale) ha scavalcato e continuerà a scavalcare 110.000 docenti che hanno seguito le regole. È un sopruso contro gli insegnanti che hanno investito nella propria formazione ma soprattutto un sopruso contro tutti i docenti che hanno creduto nella giustizia. A chi dice che lottiamo contro altre categorie di insegnanti, rispondiamo che i nostri diritti sono venuti meno nel momento in cui orde di persone improvvisate, rispolverando un diploma conseguito 30 anni prima, sono riuscite a scavalcarci grazie ad un ricorso, nonostante il nostro punteggio maggiore, la nostra formazione accademica selettiva e le nostre certificazioni linguistiche. In un momento storico-politico in cui tutto cambia affinché nulla cambi davvero, muore lentamente la facoltà di Scienze della formazione primaria muore il senso di giustizia, muore il merito, muore il buonsenso, muore la meritocrazia e la democrazia. In un Paese dove vengono presi in considerazione i diritti di una sola categoria, dove è solo chi urla più forte ad essere ascoltato, dove la disinformazione dilaga allo scopo di convincere l’utenza e le forze al potere, non rimane che guardare con occhi inorriditi lo sfacelo della scuola e armarsi con tutta le forza possibile per contrastare una delle più grandi ingiustizie della storia. Per questo è molto importante partecipare il 5 Luglio alla manifestazione a Corso Telesio Cosenza alle ore 9,30, organizzata dagli studenti di Scienze della Formazione Primaria con il supporto del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Universitá della Calabria».