Coronavirus, al Centro Sanitario dell’Unical i tamponi per lo screening dei medici di base

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RENDE (CS) – Sono iniziati oggi presso il Centro Sanitario dell’Unical gli esami diagnostici per accertare la positività al Covid19 dei medici di base della provincia. È stata la stessa struttura sanitaria ad acquisire i tamponi per lo screening e a destinarli ai medici di famiglia e ai pediatri, categoria in prima linea nella lotta al Coronavirus, ma non sempre adeguatamente protetta per come gli standard di sicurezza impongono.
Nella prima giornata sono stati effettuati 15 tamponi, su medici provenienti dai comuni zona rossa del Savuto e del Pollino, e tutto si è svolto regolarmente. Ad occuparsi degli esami – essenziale strumento di prevenzione e contenimento del contagio – è il dottor Mario Marino, coordinatore della task force dell’Asp per l’emergenza Coronavirus, insieme agli operatori del 118. La stessa Asp si occuperà della sanificazione dell’ambulatorio, utilizzato per i test diagnostici.
Al locale – che si trova al terzo piano del Centro sanitario – si accede seguendo un percorso protetto, validato dalle autorità sanitarie. Gli accessi all’università in questo periodo sono estremamente ridotti e limitati al personale che garantisce lo svolgimento dei servizi indifferibili, la didattica a distanza e la ricerca, ma sono state comunque adottate tutte le precauzioni necessarie per lo svolgimento in sicurezza degli esami.
Il tragitto è opportunamente segnalato ed è vigilato dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. I medici lasciano l’auto lungo il piano stradale, in parcheggi assegnati nei pressi del Centro Sanitario, scendono lungo la scalinata che dal ponte va verso la struttura, raggiungono la scala di servizio che conduce al terzo piano e all’ingresso del laboratorio. Pannelli divisori separano la scala di servizio e l’ambulatorio dagli ambienti circostanti.
L’iniziativa è del Comitato tecnico scientifico del Centro Sanitario, che ha accolto un indirizzo del direttore della struttura, Sebastiano Andò, professore emerito di Patologia generale del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione.
I tamponi verranno effettuati in prima battuta sugli oltre 600 medici e pediatri di base della provincia di Cosenza, partendo da quelli che operano nei Comuni dichiarati “zona rossa” dalla Regione, e sul personale del Centro Sanitario dell’università. Gli screening – in programma ogni mattina nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – sono organizzati con la collaborazione dei segretari regionale e provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Rosalbino Cerra e Antonio D’Ingianna.
«I medici di base sono una categoria di frontiera e a rischio in questa emergenza perché esposta quotidianamente al contagio. Oggi rappresentano quasi il 60 per cento dei medici che ha perso la vita a causa del Coronavirus – dice Sebastiano Andò – Partiamo da qui, per avviare progetti di ricerca più ampi, che rafforzano l’interazione con i medici di base. Mettiamo in campo l’eccellenza tecnico-scientifica della nostra area medica, proiettandola a dare risposte alla domanda sociale del territorio».
 

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