COSENZA – L’Amministrazione Comunale di Cosenza si appresta ad affrontare il problema dell’emergenza abitativa mediante la pubblicazione di un nuovo bando, di imminente pubblicazione, al fine di aggiornare i requisiti di accesso attraverso una ricostruzione inerente alla realtà della mappa del bisogno nel territorio della città. Ad annunciarlo l’Assessore alla Riqualificazione e all’Emergenza Casa Francesco Caruso: «Dal mio insediamento, coadiuvato dagli uffici dei servizi sociali e del patrimonio, abbiamo avviato una ricognizione per avere un quadro chiaro e aderente alla realtà dello stato dell’arte, monitorando con attenzione chi ha fatto richiesta di alloggi e chi figura tra i beneficiari del contributo fitto casa. In questo modo abbiamo inteso procedere ad un riordino del quadro conoscitivo del nostro patrimonio immobiliare e delle unità immobiliari assegnate all’emergenza casa, operando un vero e proprio controllo incrociato dei dati in nostro possesso. Questo significa aver restituto una fotografia quanto più veritiera e quanto più aderente allo stato di bisogno delle famiglie della nostra città».
Seppure non sarà possibile giungere a una risoluzione definitiva, comunque adottando le nuove misure, le liste di attesa di coloro che aspirano a ottenere un alloggio potranno ridursi sensibilmente: «È di tutta evidenza che non intendiamo creare facili illusioni, nè alimentare aspettative che non siamo in grado di soddisfare completamente. Siamo perfettamente consapevoli che il nuovo bando, frutto di una proficua interlocuzione con l’Assessore al bilancio Luciano Vigna e la dirigente del settore welfare Giuliana Misasi, non potrà dare risposte esaurienti al notevole fabbisogno abitativo del nostro territorio, ma allo stesso modo adotteremo degli accorgimenti che ci consentiranno di fronteggiare in maniera energica le situazioni di difficoltà. È per questo – ha aggiunto Caruso – che stiamo predisponendo nel bando una serie di misure per aggiornare i requisiti e le condizioni di accesso». Infatti, ha proseguito l’Assessore, «rispetto ai criteri pregressi, dovranno necessariamente essere apportate alcune modifiche che riguarderanno: la durata del sostegno che non potrà essere sine die, ma dovrà essere limitato alla fase emergenziale; l’aggiornamento annuale della graduatoria, salvo inserimento di casi gravi determinatisi in seguito a crolli, sgomberi, sfratti esecutivi; esclusione delle richieste provenienti da nuclei familiari residenti in alloggi popolari; precedenza, in caso di parità di punteggio e di reddito, al nucleo familiare con più componenti. Sarà inoltre opportuno graduare i punteggi in base alla percentuale di invalidità che potrà riguardare alcuni componenti del nucleo familiare, modificare la griglia dei punteggi per i valori ISE, attribuire un punteggio nei casi di alloggio in baracche, roulotte o automobili, escludere, infine, quelle richieste provenienti da nuclei con proprietà immobiliari nel territorio nazionale». Tra le misure da adottare, però, anche l’imposizione, in ogni intervento di trasformazione urbana operato da privati, di una quota minima del 20 da destinare all’edilizia sociale, fermo restando il volere di recuperare quegli immobili di proprietà del Comune che possano essere adibiti ad allogi popolari o anche il ricorso a procedure espropriative o ad azioni di autorecupero da parte degli occupanti.
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