COSENZA – “Ci sono voluti ben 14 lunghi anni per uscire da un incubo che ha investito la mia vita di uomo, di politico, di amministratore. Il provvedimento di assoluzione non decreta solo l’uscita da un incubo, ma mette anche il sigillo ad una battaglia di giustizia che ho condotto, insieme ad altre persone, per dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti contestati”.
Lo afferma l’Assessore di Palazzo dei Bruzi Michelangelo Spataro commentando la sentenza assolutoria nei suoi confronti nel processo “Tesi”.
“Sarebbe fin troppo facile in questo momento dire “giustizia è fatta” – sottolinea ancora Spataro – ma, nonostante la soddisfazione di queste ore, c’è anche la consapevolezza che nessuno mai potrà risarcire la serenità che io e la mia famiglia, come d’altro canto le altre persone che con me hanno condiviso questa amara esperienza, abbiamo perduto. In questo momento, ciò che sento di esprimere è un sentito ringraziamento a chi ha creduto nella mia innocenza: dai miei familiari, agli amici, al mio avvocato Ugo Celestino, che in questi lunghi anni mi ha esemplarmente assistito, sostenendo le ragioni a mia difesa nelle diverse aule di tribunali e infondendomi costantemente fiducia nella positiva risoluzione della vicenda. Mi sia consentito, però, rivolgere un ringraziamento particolare al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che durante il periodo di “sospensione” dalla mia carica di assessore, ha ritenuto, con grande convinzione, di non dover nominare nessun mio successore, continuando poi a volermi al suo fianco nell’esecutivo che guida la città. Ora che tutto è finito – ha concluso Michelangelo Spataro – tiro finalmente un sospiro di sollievo e da credente proseguirò il mio cammino di amministratore, portando nel sociale la mia carica umana, sempre al servizio della collettività”.