Covid-19, Usacli Calabria chiede intervento fattivo della Regione per le associazioni colpite dall’emergenza

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de napoli pierfrancesco foto

COSENZA – L’Usacli Calabria, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI  EPS che rappresenta un articolato sistema di oltre 150 associazioni e società sportive di base, presenti su tutto il territorio regionale, con oltre 15.000 soci, gestite, sostenute e accompagnate da circa 500 collaboratori e decine di migliaia di volontari, chiede l’intervento fattivo della Regione Calabria per «le nostre associazioni e società sportive oggi duramente colpite dal diffondersi del covid-19, che stanno comunque rispondendo con grande responsabilità e senso civico nel rispetto dei provvedimenti assunti dal Governo e dalla Regione». 

«È però assolutamente necessario che anche quest’ambito – si legge nella nota – possa accedere quanto prima alle forme di solidarietà che saranno indicate dal Governo, dalle Regioni e dagli EELL, ognuno per le proprie competenze, per tutto il personale, in parte afferente ai CCNL, ma in maggioranza collaboratori di cui alla L.289/02 art. 90 che, nel tempo, in conseguenza della progressiva crisi economica hanno perso, loro malgrado, la caratteristica di “natura non professionale”. Tutto ciò anche in conseguenza delle condizioni delle gestioni amministrative delle associazioni assoggettate ai contratti di concessione degli impianti e ai bandi, per le attività rivolte ai cittadini e alle scuole, che nel tempo non sono state adeguate alle mutate condizioni del mercato del lavoro».  

«Siamo consapevoli che – si legge ancora – quanto precisato per il mondo dello sport di base trova difficile riscontro nel consolidato, ma sia la crisi economica e sia l’attuale situazione di grave emergenza stanno imponendo a tutti, a cominciare dalle Istituzioni, adattamenti, adeguamenti, cambiamenti e mutazioni di abitudini e atteggiamenti, anche culturali, nei quali siamo convinti possano trovare riconoscimento anche queste nostre richieste».

E ancora: «L’unico modo per vincere la “guerra” contro un nemico oscuro è quello con cui ognuno fa la propria parte insieme e coordinato con tutti gli altri. La nostra preoccupazione trova sufficienti motivazioni nella particolare composizione delle nostre strutture formate, da sempre, prevalentemente da piccole entità organizzative-gestionali che, mettendo in moto un considerevole numero di operatori prevalentemente volontari, producono grandi volumi di attività a carattere sociale, di partenariato e servizio pubblico, garantendo una quota significativa e determinante del welfare dei territori dei nostri comuni. Lo sport che produce benessere e salute, prevenzione, socialità, inclusione. Ne consegue che, sempre più nel tempo e oggi in particolare, la presenza di questi nostri collaboratori è diventata la condizione indispensabile per garantire il nostro indispensabile contributo al welfare, per la qualità della vita dei cittadini di tutte le età ed ogni condizione sociale».

Pertanto, alla luce delle ricadute dei decreti approvati sino ad ora dal Governo, l’USACLI Calabria, CHIEDE alla Regione CALABRIA di sostenere, presso il Governo, queste le richieste inoltrate dalle organizzazioni Usacli:

  1. il rafforzamento una tantum delle misure di dotazione dei fondi previsti ex artt. 72 e 73 del d.lgs. 117/2017 con previsione di apertura straordinaria di termini per la presentazione di progetti;
  2. la creazione di un fondo di garanzia per l’accesso al credito;
  3. l’estensione alle Asd e Aps iscritte nei registri – alla luce dell’applicazione a tutto il territorio nazionale del divieto di svolgere attività nei centri culturali, ricreativi, sportivi – delle misure previste ai sensi dell’art.8, co. 1, del d.l. n. 9 del 2 marzo 2020 e (ndr, norma rubricata “sospensione di versamenti, ritenute, contributi e premi prevista per il settore turistico-alberghiero”) la previsione di versamento delle somme sospese al 30 settembre 2020, senza applicazione di sanzioni ed interessi;
  4. la previsione di sospensione del pagamento di rate di mutuo, canoni di concessioni erogati ad enti della pubblica amministrazione per l’uso di immobili/spazi, IMU, TARSU, corrispettivi per utenze di energia elettrica, gas, acqua, scadenti dal giorno 10 marzo 2020 e fino al 30/9/2020; il pagamento in unica soluzione, senza sanzioni ed interessi, alla data del 30 settembre 2020 per le utenze, del 31 dicembre 2020 per le ulteriori esposizioni; definire adeguate forme di sostegno, riguardo ai canoni di affitto per gli impianti sportivi di proprietà privata;
  5. l’estensione dell’assegno ordinario di cui al comma 1 dell’art. 13 del decreto legge 2 marzo 2020 n.9 anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro che occupano mediamente meno di 5 dipendenti, inclusi i collaboratori a coordinata continuativa dell’Ente scrivente e delle associazioni sportive e culturali.
  6. l’invito ai privati, proprietari di strutture e locali in uso per le attività istituzionali da parte di Associazioni Sportive e Culturali, affinché accordino a queste sospensioni/riduzioni temporanee per i canoni di locazione, anche attraverso la previsione di incentivi premianti;
  7. la previsione, anche in collaborazione con Fondazioni, Fondazioni di origine bancaria, Enti Filantropici, di bandi e finanziamenti straordinari e specifici per contrastare gli effetti del COVID- 19 e sostenere gli Enti di Terzo Settore e l’associazionismo sportivo di base.

«Richiediamo inoltre alle Istituzioni Locali, alla Regione e al Governo, di sostenere le seguenti richieste: 

  • il differimento di almeno 120 giorni della scadenza del termine di adeguamento degli statuti delle Aps alle norme del d.lgs. n. 117/2017, attualmente fissata al 30 giugno 2020;
  • l’autorizzazione a svolgere le attività correlate ai fondi 5X1000 annualità 2017 entro il 30 settembre 2020;
  • il differimento di almeno 90 gg. dei termini di rendicontazione dei progetti assegnati sulla base di leggi nazionali e regionali.
  • l’estensione dell’assegno ordinario di cui al comma 1 dell’art. 13 del decreto legge 2 marzo 2020 n. 9  anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro che occupano mediamente meno di 5 dipendenti;
  • l’applicazione della cassa integrazione in deroga per le situazioni diverse da quelle in sub 1); 3. l’estensione a tutto il territorio nazionale delle ulteriori misure previste dal d.l. n. 9 del 2 marzo 2020, con rimodulazione dei termini prevedendo adeguato differimento alla luce della grave situazione;
  • l’applicazione di ogni tutela definita dai punti precedenti anche ai collaboratori a coordinata continuativa.
  • la Commissione Europea proroghi tutti i termini afferenti i progetti Europei in corso e a Bando».

«Facciamo presente infine che molte delle richieste qui contenute sono oggetto di analoghe istanze in corso di presentazione al Governo tramite il Forum del Terzo Settore Nazionale, in particolare di quello della Regione Piemonte».

 

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