Crosia si stringe intorno al suo concittadino Sergio

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CROSIA (CS) – Quando le difficoltà oggettive di una singola persona vengono affrontate in maniera comunitaria, si crea una sorta di empatia, in grado di far comprendere anche agli altri le pene di chi le sta vivendo in prima persona. Una situazione che si verifica, prevalentemente, nelle piccole e medie  comunità, dove, almeno in teoria, la gioia di uno è la gioia e di tutti, così come per il dolore. E’ il caso di Sergio Comite. Un giovane crosiota che sta lottando contro una patologia che lo ha portato a dover affrontare interventi chirurgici, lunghe degenze in ospedali  nazionali ed esteri e tanti sacrifici, anche di carattere economico. Il paese, Mirto Crosia, si è stretto attorno alla sua famiglia. Per questa vicinanza lo stesso Sergio e la sua mamma, Maria Mazza, hanno ritenuto opportuno esternare i propri sentimenti di gratitudine nei confronti della cittadina ionica.

La loro storia è iniziata tre anni addietro, con la diagnosi per Sergio di un astrocitoma midollare pilocitico. Il giovane è stato sottoposto a due  interventi chirurgici per l’asportazione del suddetto tumore all’Umberto I di Roma. Sono seguiti altri due interventi a Colonia, a causa della riformazione dello stesso male e nel medesimo punto. Tra un intervento e l’altro, una lunga degenza al Santa Lucia di Roma per la riabilitazione. A novembre dello scorso anno, si è ripresentata una situazione di nuovo allarmante. Difficoltà a trovare un centro specialistico in Italia e all’estero per un nuovo intervento Dopo un’estenuante ricerca la fidanzata del giovane, Gisella Capua, sembra trovare uno spiraglio di speranza. Stavolta a Berlino. Un luminare della scienza si è reso disponibile a operare. Non è stato facile. Il costo preventivato è risultato particolarmente elevato per una famiglia umile come quella di Sergio: 27.800 euro, oltre al soggiorno della mamma, costretta ad alloggiare presso un b&b  nella stessa località, insieme al proprio fratello, Luigi Mazza che, per l’occasione si è dovuto trasferire da altra località tedesca per interagire con i medici, conoscendo la lingua straniera. Ma per amore nei confronti di un proprio familiare si fa anche questo.Crosia Sergio Comite

Le difficoltà, manco a dirlo, sono  tante. E’ è qui che è scattata la solidarietà da parte della comunità di appartenenza.  Ognuno, nel proprio piccolo, si è dimostrato disposto ad aiutare la famiglia.

L’intervento è stato effettuato, ma Sergio è costretto a una degenza molto più lunga del previsto. E’ rimasto tre mesi all’estero per essere poi trasferito con elicottero privato, con il costo a totale carico dell’utente di 13.500 euro. Anche in questo caso la comunità ha fatto del suo meglio per aiutare la famiglia.

Al momento Sergio è ricoverato al Cto di Roma dove sta effettuando la riabilitazione. Una strada ancora molto lunga e difficoltosa. Il suo paese, oltre a un aiuto di carattere materiale si è stretto attorno a questo giovane, anche attraverso la preghiera.

I familiari hanno quindi ringraziato  l’Arcivescovo della Diocesi di appartenenza, Rossano – Cariati, monsignor Giuseppe Satriano,, ma anche le parrocchie del territorio, e in particolare quella di “San Francesco d’Assisi” della frazione Sorrenti di Crosia, che ha contribuito insieme all’Associazione “Giovani contro” a devolvere alla famiglia il ricavato di un concerto natalizio. Lo stesso sodalizio, allo scopo di  aiutare Sergio ha  effettuato altre iniziative di carattere sociale. Un aiuto concreto è giunto dall’Associazione onlus di Rossano “Vincenzino Filippelli ” che si è fatta carico e tuttora si sta occupando delle spese di soggiorno della mamma a Roma. Gesti concreti sono giunti anche dalle scuole pubbliche e paritarie che operano nel territorio comunale di Crosia, ma anche dal Comune che ha dato un proficuo contributo.

                    

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