CASSANO ALLO IONIO (CS) – «Pronti ad ogni azione perché l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ripristini lo stato dei luoghi presso il Poliambulatorio di Cassano All’Ionio».
Lo sostiene in una nota il portavoce del Comitato in difesa al diritto per la salute, Francesco Garofalo, il quale si dice pronto ad attuare ogni utile iniziativa per richiamare l’attenzione delle autorità preposte e del Ministro della Salute, in ordine al degrado in cui versano alcuni locali adiacenti al poliambulatorio, al servizio di Radiologia, di Diabetologia, Otorino, al laboratorio d’analisi e agli attuali uffici del CUP dove quotidianamente gli utenti si recano per visite specialistiche e per effettuare prenotazioni, i cui corridoi adibiti a sala di attesa sono privi di aria condizionata, oltre al fatto che presso la struttura è funzionante un solo apparecchio telefonico a servizio per l’intero Poliambulatorio.
Su segnalazione di numerosi cittadini, nelle prossime ore chiederemo al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di effettuare un sopralluogo presso gli ambienti dell’unica struttura sanitaria presente nel Comune di Cassano.
Ci risulta che alcuni locali allocati a piano terra e facilmente accessibili sono invasi da calcinacci, di materiali di ogni genere, porte divelte e servizi igienici di scarsa utilizzazione. Da notizie assunte, il servizio di endocrinologia è sospeso da oltre cinque anni, per mancata nomina del responsabile, il gabinetto di odontoiatria non è mai entrato in funzione. Una siffatta situazione non sarà più tollerata: è per questo che ad una eventuale non presa di posizione dei vertici dell’Azienda Sanitaria, il Comitato, nella logica del principio della cittadinanza attiva, chiamerà a raccolta l’opinione pubblica, le forze sindacali e le forze sociali, non escludendo d’investire della problematica anche la Procura della Repubblica competente. Intanto, della vicenda attraverso un dossier dettagliato saranno informati: il Ministro della Salute, il Ministro dell’Interno, della Giustizia e il Presidente del Consiglio dei Ministri».